Che fatica in Europa. Vince solo la Fiorentina, gli errori condannano la Roma. L’Atalanta sfiora l’impresa – .

Che fatica in Europa. Vince solo la Fiorentina, gli errori condannano la Roma. L’Atalanta sfiora l’impresa – .
Che fatica in Europa. Vince solo la Fiorentina, gli errori condannano la Roma. L’Atalanta sfiora l’impresa – .

Un pareggio, una sconfitta netta e una vittoria di misura. Le semifinali di Europa League e Conference lasciano l’amaro in bocca agli italiani. La Roma aveva giocato alla pari fino al gol che ha portato il Bayer in vantaggio, frutto di un grosso errore di Karsdorp. Da quel momento fu un’altra partita, che i tedeschi gestirono come volevano, fino ai minuti finali, quando la rabbia e la disperazione dei giallorossi costrinsero gli ospiti alle corde. E a questo punto arriva il secondo incredibile errore, questa volta di Abraham che a porta vuota, a due metri dalla linea, manda la palla sopra la traversa, mancando il gol della bandierina (2-0 la finale).

Si tratta di due episodi che senza dubbio hanno influito pesantemente sul risultato. Ma d’altra parte va detto che c’era una squadra con una fiducia in se stessi e nei propri mezzi impressionante. Xabi Alonso ha fatto un lavoro eccezionale sui suoi uomini: niente stelle, ma un gruppo che gioca con il cuore con la convinzione che solo comandando la partita si possa trovare la forza per vincerla.

Al ritorno la Roma dovrà scalare una montagna. De Rossi ha detto che ci crede comunque. Non poteva dire altrimenti. Ma l’uomo si è rivelato reale. Sicuramente proverà a fare una grande partita. Anche l’Atalanta non avrà un ritorno facile, perché la partita di Marsiglia ha detto che i francesi sono molto forti in contropiede, mentre agli orobici è mancato molto in fase offensiva. L’uno-uno finale non è un brutto risultato, ma non deve trarre in inganno, perché la squadra di casa aveva tutte le grandi occasioni per vincerlo. La stessa partita ripetuta a Bergamo sinceramente non lascia molte speranze a Gasp.

E la Fiorentina? È l’unica che vince, ma quanta sofferenza. L’impressione è che nonostante il gol vittoria sia arrivato alla fine sembra essersi concretizzato, ormai esausto, vicino al traguardo. E il suo gioco super offensivo ha bisogno della massima condizione fisica, per sostenere il ritmo davanti e le recuperi dietro. Subisce gol in contropiede, nonostante la superiorità numerica, e la sua pressione si spegne troppe volte, impotente nell’area affollata del Bruges. Anche qui ci sarà qualche sofferenza al ritorno.

La Roma contro gli imbattibili

La partita più difficile è stata senza dubbio quella capitata alla Romacontro il Bayer Leverkusen, gli «imbattibili», 46 partite di fila senza sconfitte, dal 27 maggio 2023, 3-0 in campo a Bochum, 39 vittorie e sette pareggi da allora, che hanno fatto la storia di un girone capace di portare la prima Bundesliga all’Aspirin, sconfiggendo il favoritissimo Bayern, rimasto indietro a una distanza siderale. L’anno scorso, a quest’ora, sempre in semifinale, i giallorossi erano riusciti a eliminare il Leverkusen, 0-0 alla BayArena il 23 maggio, dopo l’1-0 dell’andata segnato da Bove, ma quella era un’altra squadra ed era anche un’altra vita.

Da allora Xabi Alonso ha costruito una macchina quasi perfetta, fatta di possesso palla e movimento continuo alla ricerca del gioco giusto, le sue caratteristiche più marcate insieme alla forza fisica. Ma il tecnico spagnolo è riuscito anche a creare un gruppo animato da uno spirito molto forte, che non si arrende mai fino alla fine, come ha dimostrato le ripetute rimonte, talvolta suggellate da gol vincenti ha segnato oltre il novantesimo. I tedeschi non hanno un vero marcatore che si distingua dagli altri, ma riescono a mandare in porta quasi tutti i loro uomini, grazie a piani di gioco che curano molto la fase offensiva: quest’anno in campionato hanno segnato ben 77 gol.

UN Roma propositiva fin dall’inizioha affrontato questa corazzata a petto in fuori, con il giusto coraggio, colpendo anche la traversa con Lukaku e facendo anche molta attenzione a non esporsi. Ci ha pensato però un clamoroso errore di Karsdorp a mettere in difficoltà i giallorossi, con un pallone innocuo consegnato agli smarcatissimi attaccanti tedeschi che, con Wirtz, non sono riusciti a lasciarsi scappare la facile occasione da gol.

Roma slittò, come se fosse stata colpita da una scarica laser, un cowboy senza pistola nella mischia del saloon, mentre una sparatoria western infuriava verso la porta affidata agli incerti tentacoli di Svilar che si agitava spaventato ai colpi di Wirtz, Frimpong, ancora Wirtz, Andrich e Grimaldo, tiro riuscito interrotto solo da un tiro di Pellegrini (la palla finisce di poco a lato). Nella ripresa, però, l’attacco giallorosso viene ferito dal secondo gol del Bayer, subendo la prepotente forza fisica dei tedeschi: schiaffo da fuori area di Andrich nel sette alla destra di Svilar.

L’Atalanta è stata addirittura faticosa

Per l’Atalanta la situazione era diversa. Il vero problema era quello del Velodromo, uno stadio che ruggisce sul collo, capace di spaventare i deboli e di spingersi oltre i propri limiti. Scamacca – sempre lui, sempre lui – sembrava averlo zittito dopo pochi minuti, approfittando di un passaggio di Koopmeiners e di una linea di fuorigioco sbagliata dei padroni di casa. Ma il Marsiglia pareggia dopo soli 10 minuti – splendido tiro da biliardo di Mbemba – e la partita tra gli orobici e la squadra è stata ancora una volta calda, senza esclusione di colpi. Per il resto del primo tempo l’Atalanta ha fatto la partita, il Marsiglia ha avuto le occasioni da gol, in contropiede, clamorose, fallito da Aubameyang. Nella ripresa il copione non cambia, perché i padroni di casa, schierati con un prudente 352, lasciano la palla nelle mani degli orobici, puntando tutto sui contropiedi. Le occasioni più pericolose, però, arrivano da Om, un gol annullato a Sarr e un corner colpito da Ounahi. Negli ultimi venti minuti Gasset ha portato in campo la terza punta, per provarci il tutto per tutto. L’uno contro uno va bene a Gasp.

Infine, la Fiorentina, unica squadra uscita vittoriosa dalla prima semifinale d’andata, poteva fare meglio. La Viola batte il Bruges 3-2, in pieno recupero, ma c’è rammarico per un risultato che avrebbe potuto essere ben più grande per quante azioni da gol create nel corso della partita e per non aver sfruttato appieno l’uomo in più nella ripresa quando i belgi si ritrovavano in dieci uomini per il L’espulsione di Onyedika. Purtroppo i viola hanno poi pagato a caro prezzo alcuni errori in fase difensiva. Ora i viola si contenderanno l’accesso alla finale di Atene, la prossima settimana in Belgio.

 
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