De Laurentiis è in preda a un delirio dal quale il Napoli farà fatica a uscire – .

De Laurentiis è in preda a un delirio dal quale il Napoli farà fatica a uscire – .
De Laurentiis è in preda a un delirio dal quale il Napoli farà fatica a uscire – .

Il patron azzurro è in difficoltà, ma il suo orgoglio sembra essere troppo per chiedere aiuto

IL Napoli sta vivendo senza dubbio il momento peggiore degli ultimi anni, addirittura peggiore dell’ammutinamento del Memoria ancelottiana. Le ragioni sono molteplici e non possono essere ricondotte ai singoli individui. Ciò che più preoccupa, però, è il dietrofront del patron azzurro Aurelio De Laurentiis giovedì scorso a margine della presentazione del film Scudetto al Cinema Metropolitan. La retorica è cambiata drasticamente, così come probabilmente la mentalità aziendale. Siamo passati da “Faremo di tutto per provare a vincere ancora” al “Chi pensava di vincere due scudetti di fila si è illuso”.

De Laurentiis e il cambio di rotta

Sembrava ieri quello Napoli è stato ufficialmente incluso‘Olimpo dei Campioni. In realtà quei momenti rappresentano soltanto l’inizio della fine. Un delirio partito dal pensare che tutti potessero allenare questa squadra, passando per una serie di rifiuti – Thiago Motta soprattutto – fino all’annuncio del ds del 12 luglio, a mercato già avviato. Aurelio De Laurentiis ha pagato il prezzo di non aver saputo sostituire due figure chiave come Luciano Spalletti E Cristiano Giuntoli. Due figure da lui spesso sminuite ma dal valore inestimabile. Il patrono blu è rimasto solo al comando di una nave che non riesce a domare. Il mare è in tempesta ma l’orgoglio è troppo per chiedere aiuto. La scelta di Rudi Garcia era solo la punta dell’iceberg. Un tecnico – con tutto il rispetto – selezionato dopo una miriade di rifiuti che riesce ad avere la retta idea di dire durante la presentazione che lui di Napoli il campione non sapeva nulla. Le conseguenze furono presto chiare a tutti: a cominciare dall’addio di un filosofo della preparazione atletica simile Sinattifino ad arrivare alla finale “commissariato” del tecnico francese a Castel Volturno, vigilato 24 ore su 24 da colui che si stava rendendo conto dello scempio creato. La soluzione era Walter Mazzarri? Apparentemente no. Un tecnico ormai sorpassato, ma da gran signore ha donato ancora una volta la sua anima per la Dea Partenope. Aurelio non sembra avere soluzioni. I dissapori nello spogliatoio sono dovuti anche alla sua invasione di un luogo sacro come quello per un calciatore. La gerarchia piramidale aziendale dovrebbe essere completamente rivista, a ognuno dovrebbero essere assegnati i propri compiti. De Laurentiis è un grande imprenditore e dovrebbe limitarsi a esserlo. In questo senso, l’ufficialità, chiaramente anticipata, di Manna come direttore sportivo sembra mostrare una parvenza di ricerca di normalità. Ciò che è certo, ad oggi, è questo De Laurentiis è da un anno in preda a un delirio da cui il Napolida solo, farà fatica a uscirne. E le ultime recenti dichiarazioni del patron, in questo senso, fanno abbastanza paura.

 
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