Operaio di 26 anni morto dopo 10 giorni di ricovero dopo una caduta da 60 metri – .

Operaio di 26 anni morto dopo 10 giorni di ricovero dopo una caduta da 60 metri – .
Operaio di 26 anni morto dopo 10 giorni di ricovero dopo una caduta da 60 metri – .

Dieci giorni in ospedale, poi la morte. Un 26enne è morto all’ospedale Santa Chiara di Trento dove era ricoverato in seguito a un infortunio sul lavoro. Giovanni Sebastiano Florianida Pergine Valsugana, era caduto durante una sessantina di metri lavori di scavo su una parete sul Monte Calisio. In gravissime condizioni era stato trasportato in elicottero a Trento, dove però ieri è morto. “Speravamo che ce la facesse”, hanno detto i suoi genitori al quotidiano L’Adige. “Era un fortissimo scalatore”, lo ricordano gli amici. Stava lavorando nel cantiere verso il rifugio Campel, interventi che l’impresa per cui lavorava stava realizzando per conto del comune di Trento. La morte del 26enne è solo l’ultima di una lunga scia di decessi. Ieri a Brindisi il nastro trasportatore di uno zuccherificio ha reciso il braccio di un operaio di 46 anni, morto dissanguato.

Presentate all’INAIL le denunce di infortuni mortali sul lavoro nel primo trimestre del 2024 sono stati 191, cinque in meno rispetto ai 196 registrati nel primo trimestre del 2023 (-2,6%) e 21 in meno rispetto al 2019, 25 in più rispetto al 2020, sei in più rispetto al 2021 e due in più rispetto al 2022. A quei morti ricordiamo Bisogna aggiungere tutti i lavoratori che hanno perso la vita nel mese di aprile e nei primi giorni di maggio. Tra le regioni con i maggiori incrementi, secondo i dati Inail, da segnalare Lombardia e Puglia (+7 ciascuna), la provincia autonoma di Bolzano (+5) e la Calabria (+4), mentre i cali più evidenti sono il Veneto (-13), il Piemonte (-7 ), Lazio, Marche e Umbria (-5 ciascuno). La diminuzione rilevata nel confronto dei trimestri gennaio-marzo 2023 e 2024 è legata solo alla componente femminile, le cui denunce mortali sono passate da 22 a 16, mentre la componente maschile è aumentata da 174 a 175. Sono diminuite le denunce dei lavoratori italiani (da da 163 a 141) e crescono quelle dei cittadini extracomunitari (da 26 a 39) e comunitari (da 7 a 11). L’analisi per classi di età registra un aumento tra i 30-39 anni (da 18 a 22 casi), tra i 45-54 anni (da 48 a 57) e tra i 65-74 anni (da 12 a 17) e diminuisce, in particolare, tra gli under 30 (da 27 a 17) e tra quelli 55-64 (da 74 a 62).

 
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