Boxe, Canelo batte Munguia e si conferma re dei supermedi – .

Boxe, Canelo batte Munguia e si conferma re dei supermedi – .
Boxe, Canelo batte Munguia e si conferma re dei supermedi – .

A Las Vegas, Saul “Canelo” Alvarez, 33 anni, difende vittoriosamente le 4 cinture mondiali unificate dei pesi supermedi (Wba, Wbc, Ibf, Wbo) battendo ai punti Jamie Munguia con decisione unanime in un duello tra grandi lottatori messicani, che ha celebrato attraverso la boxe il 5 maggio, festa nazionale del Paese.

la difesa

“Sono due fantastici combattenti messicani, uno di fronte all’altro nella mecca mondiale della boxe.” Così Eddy Reinoso, l’allenatore del campione, ha introdotto il match e la sfida non ha deluso le aspettative. L’imbattuto Munguia (43-0), 27 anni, ex campione del mondo dei pesi medi junior, parte forte con la sua boxe di pressione, fatta di tanti colpi e avanzamenti continui. Vince il primo e il terzo round, in un’atmosfera emozionata alla T Mobile Arena, con gran parte del pubblico sorprendentemente dalla sua parte. “Canelo” (60-2-2), però, non si sorprende. Con la sua boxe alla ricerca dell’efficacia e della precisione più che del volume, fatta di meno pugni ma con una maggiore percentuale di colpi (dal 43% al 26% finale), vince il secondo round e nel quarto imprime la svolta. . In uno dei migliori momenti di Munguia, Alvarez evita il suo gancio sinistro e lo immobilizza con un gancio sinistro, montante destro, gancio sinistro che atterra quando il suo rivale sta già cadendo. Il tiro da terra è uno straordinario montante destro. Si infila tra i guanti come un coltello nel burro e mette KO il rivale. Lo sfidante si alza prontamente. Ricomincia a macinare, anche se mostra gambe più lente e soffre l’azione da campione. Da questo momento in poi, pur lottando con orgoglio e rispondendo negli scambi, vince solo l’ottavo round e poco altro. Alvarez ha sempre il controllo. Esegue i tiri migliori, ganci sinistri, tiri dritti e montature destre. Vince con decisione unanime 117-110, 116-111 e 115-111 nelle carte dei giudici. Rimane il campione “indiscusso” dei pesi supermedi e la star della “macchina da soldi” della boxe mondiale. Nella sua carriera, solo Mayweather (nel lontano 2013, come superwelter) e Bivol (nel 2022, quando osò il passaggio ai pesi massimi leggeri) lo hanno sconfitto, più il discusso pareggio con Golvkin (2017) e un altro a l’inizio con Juarez (2006). Per il resto sempre e solo vittorie. Gli ultimi tre a punti, ma abbattendo l’avversario. Prossimo.

Spero Mouhiidine

A Madrid, Aziz Abbes Mouhiidine, 25 anni, grande speranza dell’Italia per le Olimpiadi di Parigi, domina lo svizzero-kosovaro Uke Smajli, 31 anni, a punti in 6 round nella categoria dei pesi massimi, in una tappa della Iba Champions’ Night , il ricco circuito della federazione mondiale non riconosciuta dal CIO. Per lui è il via al professionismo, al quale dovrebbe passare dopo i Giochi.

uragano

Il peso massimo, madre italiana e padre marocchino, sale sul ring con la sciarpa del Napoli addosso. Fedele al suo soprannome, “Uragano”, colpisce Smajli. Dopo appena 22” lo atterra con un preciso gancio alla tempia in uscita da uno scambio. Poi l’uragano si trasforma in un vento impetuoso e infine in una brezza, che danza elegantemente intorno all’avversario per sei round, colpendolo a piacimento con jab, ganci, combinazioni ed evitando quasi tutti i suoi colpi a guardia abbassata, mettendoli fuori combattimento. proporzione solo con i soli movimenti del corpo. Uno spettacolo da vedere, nonostante l’assenza di una vera contesa, determinata dall’eccessiva differenza di valori, classe ed esplosività tra i due: l’italiano (58 vittorie, 15 sconfitte) è due volte vice campione del mondo, campione d’Europa e oro agli Europei , Smajli (20-25) è l’unico campione svizzero. Mouhiidine vince ai punti e, con il ds dell’Italboxe Emanuele Renzini all’angolo, fa un altro passo nella preparazione verso il vero obiettivo del 2024: la medaglia olimpica.

 
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