Il forte calo delle temperature registrato negli ultimi giorni in Italia rischia di farsi sentire anche sulle tasche dei consumatori, attraverso un aumento dei prezzi al dettaglio di frutta e verdura. L’allarme è stato lanciato da Assoutenti, dopo le gelate che stanno colpendo le coltivazioni in tutta la penisola.
“Dal nord al sud Italia, i coltivatori segnalano problemi legati all’andamento delle temperature, aumentate sopra la media nelle ultime settimane per poi abbassarsi improvvisamente – spiega il presidente Gabriele Melluso – Un’oscillazione che potrebbe danneggiare alberi e piante, decimando alcune produzioni tipiche di il periodo primaverile. Ciò significa che nelle prossime settimane i consumatori rischiano di dover fare i conti con aumenti significativi dei prezzi della frutta di stagione come albicocche, ciliegie, pesche, nettarine e susine ma anche pere e mele, e di una moltitudine di ortaggi, in conseguenza del calo produzione agricola e i maggiori costi sostenuti dai coltivatori per salvare le piante”.
“Incrementi che si andrebbero ad aggiungere ai forti aumenti di frutta e verdura registrati nell’ultimo mese – avverte Melluso – I prezzi della frutta fresca sono infatti aumentati in media del 7,3% su base annua, con punte del 20,1% per pere e 18,5% per le drupacee (albicocche, ciliegie, susine, ecc.), +7,2% per le mele. Per radici, bulbi non amidacei e altri ortaggi (carote, finocchi, cipolle, aglio, asparagi, carciofi) si sono registrati aumenti medi del 13,5% su base annua, +12,4% per le patate. In questo contesto, poi, il rischio speculazione è molto alto, con aumenti di prezzo anche per quei prodotti che non hanno subito conseguenze dal calo delle temperature”.