la Procura apre un’indagine per omicidio colposo – .

la Procura apre un’indagine per omicidio colposo – .
la Procura apre un’indagine per omicidio colposo – .

Sono riprese le operazioni di recupero del corpo di Stefano Bianchelli, il subacqueo di 56 anni trovato morto insieme al compagno di immersioni, Mario Perniciano, 60 anni, al largo di Villasimius, in Sardegna. I due si erano immersi domenica 5 maggio per posizionare delle boe segnaletiche nei pressi del relitto del piroscafo San Marco. La Procura indaga per omicidio colposo.

Da sinistra, Stefano Bianchelli e Mario Perniciano.

Hanno ripreso questa mattina con l’utilizzo del robot rov (comandato a distanza, ed) dei vigili del fuoco le operazioni di recupero dell’ corpo di Stefano Bianchelli, 56 anni, il secondo sost trovato morto insieme ad un compagno di immersione al largo della costa di Villasimiusnella Sardegna sud-orientale.

I due si erano tuffati in acqua domenica 5 maggio per metterne un po’ boe di rapporto vicino al relitto della piroscafo San Marco, affondato nel 1941, a più di 100 metri di profondità. Ieri, martedì 7 maggio, i sommozzatori sono stati ritrovati e basta recuperato il corpo di uno dei due, Mario Perniciano, 60 anni. Poi le operazioni sono state sospese a causa delle avverse condizioni meteorologiche.

Mario Perniciano e Stefano Bianchelli, i due palombari morti a Villasimius.

Questa mattina il rov verrà nuovamente calato in acqua per recuperare il corpo del 56enne. La salma sarà poi portata all’ospedale di Brotzu, dove si trova già quello di Perniciano. Il suo corpo è stato esaminato ieri dal dottor Roberto Demontis: sarà lui ad effettuare l’esameautopsia dopo che gli è stato affidato l’incarico dal pubblico ministero Rita Cariello che ha aperto un’indagine presso l’ipotesi di omicidio colposo.

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I risultati dell’autopsia e l’analisi dei computer da polso indossati dai subacquei dovrebbero servire a fare piena luce su quanto accaduto nel acque di Villasimius. Questa mattina, come ieri, stanno operando lì Autorità portualii vigili del fuoco e la Marina Militare, che fornisce supporto logistico con la cacciamine Gaeta e coordina le attività.

I due uomini lo erano sub professionisti, esperti e prudenti e conoscevano bene i pericoli del mare e dell’attività che stavano per svolgere. Per Bianchelli la subacquea non era solo una passione: lo era infatti da decenni titolare di uno dei primi diving center a Villasimius che offre corsi di immersione ed escursioni con visite a relitti storici, come il San Marco.

Tra le ipotesi formulate dagli inquirenti c’è quella di malattia: uno dei due potrebbe essersi sentito male e l’altro, nel tentativo di soccorrerlo, non sarebbe riuscito a raggiungere la superficie. Ma saranno lì indagini per chiarire con precisione l’esatta dinamica dei fatti.

 
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