Thomas beffa i velocisti e vince la 5a tappa, seguita da una serie infinita di cadute di Fantozzi – .

Thomas beffa i velocisti e vince la 5a tappa, seguita da una serie infinita di cadute di Fantozzi – .
Thomas beffa i velocisti e vince la 5a tappa, seguita da una serie infinita di cadute di Fantozzi – .

Benjamin Thomas ha vinto la 5a tappa del Giro d’Italia a Lucca, sorprendendo tutti i velocisti, partendo da una fuga di 4 uomini che si è rivelata vincente. Una tappa caratterizzata da tante distrazioni e altrettanti capitomboli che hanno visto protagonisti nomi di grande livello, da Laporte a Woods, da Foss ad Attila Valter.

La 5° tappa doveva concludersi in volata con arrivo a Lucca e così è avvenuto: Thomas ha vinto con un ottimo sprint davanti a Valgren. Ma non c’è stato un “volare via” generale perché c’è stato una fuga che ha sorpreso tutti, con 4 corridori in testa alle squadre dei velocisti. Un anticipo che ha scosso la fase finale con la difficoltà del gruppo a prendere l’iniziativa per non fallire in volata. Protagonisti assoluti sono stati Andrea Pietrobon (Team Polti Kometa), Enzo Paleni (Groupama – FDJ), Benjamin Thomas (Cofidis) e Michael Valgren (EF Education – EasyPost) che hanno avuto la meglio sul resto del gruppo.

Tappa tutta andata, salvo un GPM nella prima parte del percorso che non ha impensierito nessuno, né gli uomini di classifica né i velocisti di giornata che a Lucca si contendevano lo sprint. Ma non c’è stata noia durante la quinta tappa in Toscana perché ci sono state tante cadute. Il tutto per distrazioni più o meno banali e da principianti ma che rischiavano di veder saltati fuori parecchi dei protagonisti più attesi, compresi Christophe Laporte il capitano della Visma | Lease a Bike ha assunto il ruolo dell’infortunato Wout van Aert.

Lo stesso francese, campione europeo in carica, è stato protagonista di un’imperdonabile disattenzione quando, durante uno sprint intermedio, si è distratto non vedendo un tombino, ritrovandosi improvvisamente a terra senza capirne il motivo. Una grossolana caduta le cui conseguenze si videro chiaramente su Laporte che poi se ne andò irritato e mal ridotto, spellato e dolorante.

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Ma non è stato l’unico a dare il peggio di sé in una tappa tutt’altro che complicata. Poco più avanti, in mezzo al gruppo, altri sono finiti a terra, senza vedere uno spartitraffico. Un altro errore imperdonabile da parte di professionisti navigati con diversi corridori che si sono ritrovati sull’asfalto, più o meno con urti, tagli e graffi. Chi ha avuto la peggio è stato Lonardi che si è ritrovato con un gomito insanguinato. Purtroppo però non è stata l’ultima caduta della giornata perché poco dopo ce n’è stata un’altra causata anche questa da evidenti distrazioni.

Così anche su un tratto di puro rettilineo con strada molto larga e scorrevole, questa volta altri ciclisti si sono ritrovati in mezzo all’erba. Il tutto per una banale sbandata con effetto a catena che ha coinvolto una decina di corridori, tra cui Attila Valter, Tobias Foss e Michael Woods, nomi di altissimo livello, che fortunatamente sono risaliti tutti in moto senza gravi conseguenze.

 
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