“Innamorato del calcio grazie a Zidane e Pirlo. Dedica alla mamma che non c’è più” – .

“Innamorato del calcio grazie a Zidane e Pirlo. Dedica alla mamma che non c’è più” – .
“Innamorato del calcio grazie a Zidane e Pirlo. Dedica alla mamma che non c’è più” – .

A Magenta, ormai da tre anni, ha trovato un ambiente ideale in cui esprimere una notevole propensione al traguardo. Con dieci gol all’attivo, il capitano Giordano Pedrocchi è il leader dentro e fuori dal campo di un gruppo che non si è mai staccato dai vertici della classifica. La sua carriera parla chiaro: oltre trecento presenze finora totalizzate, tra cui anche qualche esperienza in Serie C, prima al Chieti e poi al Lecco, dopo la vittoria del campionato di serie D, oltre a tre convocazioni in Coppa Uefa con il Milan di Ancelotti, all’Ancelotti. il tempo della Primavera rossonera. In poco meno di una settimana, in maglia gialloblù, il centrocampista classe 1991 si imbarcherà nell’avventura dei playoff, un meritato prolungamento di un anno ricco di emozioni, che potrebbe far eco al successo in Promozione nella stagione 2021/22.

Jordan, come è andata la stagione?
“È stata una stagione positivamente inaspettata, nel senso che sapevamo che il regista aveva costruito una buona rosa, ma sinceramente non pensavamo di arrivare a tanto. È giusto dire che c’è anche un pizzico di rammarico per quel mese andato storto; senza voler cercare scuse, era difficile dover fare a meno di quattro o cinque protagonisti contemporaneamente. Nonostante questo come squadra abbiamo fatto qualcosa di importante e ora dobbiamo cercare di dare il massimo nei playoff, perché il sogno è vivo e non vogliamo fermarci. Anche dal punto di vista personale è stata una stagione fantastica, soprattutto nella fase iniziale e centrale, nella quale ho segnato quasi tutte le domeniche. E’ vero che nella seconda parte della stagione ho influito meno in termini di gol, ma sono comunque riuscito a fare diversi assist per i miei compagni, cosa che sinceramente mi fa ancora più piacere dei gol. Credo che sia forse una delle stagioni più belle della mia carriera e questo lo devo soprattutto all’allenatore, che mi ha messo nelle condizioni di esprimermi al meglio, e ai miei compagni. Allora giustamente anch’io dovrei avere un po’ di credito (ride, ndr)

A chi regaleresti il ​​Pallone d’Oro?
“Un giocatore che secondo me ha fatto la differenza con la sua squadra è stato Franchini dell’Oltrepò. Restando tra i candidati, penso che lo meritino tutti: Cazzaniga ha fatto molto bene, Gabrielli ha vinto il campionato, Pedrocchi dovrebbe vincerlo solo per la sua carriera (ride, ndr) e non dico Giangaspero solo perché è un mio grande amico. Da esteta del calcio quale sono, scelgo Scapinello”.

Qual è stato il tuo miglior abbinamento?
“Probabilmente furono due, con Accademia Pavese e Ardor Lazzate all’andata, in cui segnai due doppiette, decidendo all’ultimo minuto”.

Chi è il tuo idolo?
“Ne ho sempre avuti due: Zidane e Pirlo, che mi hanno letteralmente fatto innamorare del calcio”.

Se vincessi, a chi dedicheresti questo premio?
“A mia madre, che purtroppo ho perso tre anni fa a causa di un cancro al seno, e a mia moglie”.

Silvia Alabardi

 
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