Alcune riflessioni sugli incidenti di ieri alla Statale Milano – Brescia anticapitalista – .

Alcune riflessioni sugli incidenti di ieri alla Statale Milano – Brescia anticapitalista – .
Alcune riflessioni sugli incidenti di ieri alla Statale Milano – Brescia anticapitalista – .

Se tutti i giornali (anche il TG3 regionale) non ne avessero parlato un po’, non varrebbe la pena prestare tanta attenzione a quella che in sostanza è stata una piccola “rissa tra compagni” (per fortuna molto diversa dalle aggressioni staliniste – anche se se non tutti gli aggressori si definivano tali – cosa a cui eravamo abituati negli anni ’70)*. Lotta Comunista, allora come oggi piuttosto isolata dal resto delle formazioni della cosiddetta “sinistra extraparlamentare”, ne ha spesso fatto le spese. Una sorta di vittima privilegiata, insieme all’Avanguardia Operaia, ai trotskisti, ai bordighisti, agli anarchici, ecc.

Ecco perché ieri pomeriggio, quando nelle varie chat del “movimento”, ho visto arrivare messaggi di un presunto attacco di Lotta Comunista agli “studenti filo-palestinesi” (con le definizioni di Lotta Comunista di “sionisti”, “squadristi” e chiunque altro) di più ne ha, per così dire) ho drizzato le orecchie. Poi, quando ho visto i titoli dei giornali mainstream (come il Corriere della Sera, vedi sopra) parlare dell’aggressione di Lotta Comunista, la mia ormai più che cinquantennale esperienza mi ha reso ulteriormente diffidente nei confronti della versione “ufficiale”.

A quanto pare la dolorosa vicenda, gonfiata ad arte dalla stampa borghese, che è felice di sfruttare ogni occasione, si è svolta in questo modo: Lotta Comunista, che critica aspramente sia il governo sionista che la leadership palestinese (in particolare Hamas), aveva già una settimana fa ci sono stati alcuni problemi nella distribuzione dei volantini all’Università Statale, visto che alcuni dei “campeggiatori” la considerano addirittura “filosionista” (con quali motivazioni razionali non si capisce). Ieri una decina di attivisti del gruppo sono tornati sulla statale con l’obiettivo di diffondere stampa e volantini, ben sapendo che ci sarebbero state tensioni. E infatti la tensione è degenerata in spinte, calci e pugni. Ora, al di là della valutazione di Lo dell’opportunità. Com., per affermare in modo “muscolare” il proprio (comunque sacrosanto) diritto di diffondere le proprie idee, mi sembra giusto ricordare ai giovani compagni che hanno cercato di impedire la diffusione di materiale che ai loro occhi non è sufficiente” schierati”, che nessuno può arrogarsi il diritto di decidere chi può e chi non può svolgere propaganda politica all’interno dell’Università (e in ogni altro luogo pubblico). Tra l’altro, oltre alla questione di “metodo” (diritto democratico e tolleranza) per cui scrivo queste quattro righe, aggiungo anche una questione di “merito”. Se la prova decisiva della solidarietà con i palestinesi massacrati dai sionisti è il numero di bandiere palestinesi sventolate o, peggio ancora, il sostegno acritico a una leadership politica che si è rivelata, nel migliore dei casi, miope e incapace, e nel peggiore “utile idiota” al servizio oggettivo dei piani della destra sionista, non siamo ancora arrivati ​​a questo punto. In oltre 53 anni di battaglie contro l’oppressione sionista ho sentito ogni tipo di battaglia: da allora, criticare Fatah e Arafat (e poi sostenere il DFLP o il FPLP), che oggi appaiono, con il senno di poi e soprattutto se paragonate ad Hamas, quasi come Rivoluzionari marxisti, veniva definito un “estremista” che “oggettivamente faceva il gioco dei sionisti”, fino a questi ultimi mesi, dal 7 ottobre in poi, quando alcuni ragazzini di scarsa saggezza e ancor meno preparazione politica hanno osato definirmi un “Sionista” o “razzista” per aver espresso perplessità (e tristezza) di fronte all’espansione della perniciosa ideologia islamista nei settori culturalmente più arretrati della popolazione palestinese. Capisco che la giovane età e la scarsa dimestichezza con il marxismo (o con l’anarchismo) facilitano l’adesione acritica ad una delle due opzioni che i mass media propongono, preparando cibi pronti per i palati facili di chi non ha troppa voglia di farlo. interrogarsi, approfondire, studiare. Ma, con tutta la buona volontà e l’apertura mentale verso chi, però, cerca di restare “dalla parte giusta della barricata”, hanno raggiunto una certa maturazione politica ed esistenziale, unita ad una notevole stanchezza per l’endemica litigiosità dei di cui i “portatori di Verità” sono paladini, sinceramente la pazienza è esaurita. Cosa che, credo, sia accaduta ai compagni “settari” di Lotta Comunista (che tra l’altro, essendo così isolati dal resto dell’estrema sinistra, credo abbiano ben poca dimestichezza con la “diplomazia” necessaria in questi casi).

Flavio Guidi

*Sarebbe lungo fare anche un breve elenco. Cito solo l’attentato della MS (Capanna-Toscano), futura MLS, contro l’Avanguardia Operaia, del 12 dicembre 1973, che si concluse con il ferimento di una ventina di persone, una delle quali, il compagno Varisco, era in gravi condizioni.

 
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