“Buona approvazione da parte del Consiglio regionale della mozione contro il deposito nazionale delle scorie nucleari” – .

“Buona approvazione da parte del Consiglio regionale della mozione contro il deposito nazionale delle scorie nucleari” – .
“Buona approvazione da parte del Consiglio regionale della mozione contro il deposito nazionale delle scorie nucleari” – .

VITERBO – È stata approvata all’unanimità dal Consiglio regionale del Lazio la mozione contro l’ipotesi di creazione di un deposito nazionale per lo stoccaggio delle scorie nucleari nella Tuscia, firmata anche dal vicepresidente del Consiglio regionale Enrico Panunzi. “Aggiungiamo un altro tassello fondamentale per sostenere la netta contrarietà al deposito nazionale delle scorie radioattive in provincia di Viterbo – afferma l’esponente del Pd -. Già nel 2021, non appena è stata pubblicata da SOGIN la Carta Nazionale delle Aree Potenzialmente Idonee (CNAPI) al deposito delle scorie nucleari, di cui 21 aree su 51 individuate proprio nel viterbese, ho subito promosso un ordine del giorno, approvato all’unanimità unanimità del Consiglio regionale, con il quale ho impegnato il Presidente e il Consiglio a formulare osservazioni per evitare che quelle presenti nel territorio laziale vengano individuate come aree idonee’. Il ritiro della candidatura del comune di Trino Vercellese a ospitare i rifiuti radioattivi rappresenta una minaccia per la Tuscia. “Proprio per questo è necessario ribadire non solo il no alle scorie nucleari, nelle numerose e partecipate iniziative che finora si sono susseguite e alle quali ho preso parte fiducioso – conclude il vicepresidente della Regione Consigliere Panunzi -, ma anche con documenti ufficiali. Con la mozione approvata oggi, il presidente Rocca e la sua giunta si impegnano a mettere in atto ogni iniziativa utile volta ad evitare la realizzazione del parco tecnologico e del deposito nazionale destinati allo stoccaggio dei rifiuti radioattivi. Le scelte non possono essere fatte dall’alto. Continuerò ad essere al fianco delle comunità locali e dei cittadini, affinché non venga calpestato il diritto all’autodeterminazione e alla tutela ambientale del nostro territorio”.

 
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