Buongiorno,
Come stai? Non scrivo da quello che sembra un tempo infinito e mi è mancato.
Mi sei mancato anche tu che ora leggi le mie parole e il fatto di avere ancora contatti con te.
Con tatto…
E allora sai, stamattina mentre sentivo la pioggia darmi il buongiorno, è arrivata all’improvviso e con un gran rumore: come un treno che deraglia, questo pensiero che voglio donarti.
Abbandono. Essere abbandonato.
Ci sono infiniti modi per essere abbandonati.
A volte ci sentiamo abbandonati così profondamente nella nostra Anima da cadere in un abisso senza fine.
Credo che l’abbandono peggiore non sia quello di un padre o di una madre o di un compagno, per quanto dolorosi possano essere e per quanto si cerchi di tappare quella ferita nel tempo, il sangue continuerà sempre a uscire, forse diventerà un abbandono molto un rivolo sottile, quasi invisibile e non un fiume in piena ma rimarrà sempre indelebile dentro di noi e ci cambierà.
Diventeremo incapaci di abbandonare nessuno o saremo invece noi per primi a “tagliare la corda” e ad abbandonare per paura di essere abbandonati ancora o infine rifiuteremo ogni tipo di legame per paura di soffrire ancora.
Credo che l’abbandono peggiore, però, sia quello verso se stessi!
Guarda chi sei in faccia!
Riconosci la tua forza e ringrazia te stesso per tutto ciò che sei, puoi essere e vuoi essere!
Vivi la tua vita al massimo e non accontentarti solo di esistere.
Simonetta Vicario