È morto Gaetano Di Vaio, l’attore e produttore era in condizioni disperate dopo un incidente in moto – .

È morto Gaetano Di Vaio, l’attore e produttore era in condizioni disperate dopo un incidente in moto – .
È morto Gaetano Di Vaio, l’attore e produttore era in condizioni disperate dopo un incidente in moto – .

aggiornamento

22 maggio 2024

23:37

L’artista e imprenditore, 56 anni, era gravissimo dopo un incidente stradale mentre tornava da un matrimonio. Ha trascorso una settimana in terapia intensiva in condizioni disperate. Venerdì i funerali.

E È morto l’attore e produttore Gaetano Di Vaio, 56 anni, vittima di un incidente stradale nella notte di giovedì 16 maggio 2024 a Qualiano, in via Santa Maria a Cubito. L’uomo, per cause al momento al vaglio delle forze dell’ordine, è stato gravemente investito ed è caduto sull’asfalto mentre era sullo scooter di ritorno da un matrimonio, procurandosi lesioni molto gravi.

Le condizioni dell’attore napoletano, anche lui autore, regista ma soprattutto produttore nel suo “Bronx Film” erano apparse subito disperate ai medici che lo avevano curato all’ospedale San Giuliano di Giugliano. Di Vaio era aggrappato alla vita da una settimana e oggi, 22 maggio, purtroppo è arrivata la notizia fatale. A nulla sono valsi i tentativi dei medici di salvarlo dalla morte. I funerali avranno luogo venerdì 24 maggio nella chiesa di San Ferdinando, detta “chiesa degli artisti” in piazza Trieste e Trento a Napoli, alle ore 12.

Di Vaio, produttore e attore di Gomorra

Di Vaio è noto ai più per le prime stagioni di Serie televisiva Sky “Gomorra”ispirato al bestseller di Roberto Savianoin cui ha giocato”Baroncino“, fedelissimo al clan Savastano di Secondigliano. Ma la vera storia di Gaetano Di Vaio è stata ricca di avvenimenti quasi incredibili. Davvero un romanzo degno della penna Edoardo Bunker e questo lo si capisce anche dal libro biografico “Non mi avrai mai” scritto insieme al regista Guido Lombardi.

Come sta Gaetano di Vaio dopo l’incidente: le condizioni dell’attore e produttore napoletano

Di Vaio ha vissuto la prima parte della sua vita a Piscinola, tra povertà, tossicodipendenza, rapine e detenzione nel riformatorio, comunità e carcere di Poggioreale. Esiste addirittura, negli archivi Rai, un vecchio servizio giornalistico in cui vediamo il giovane Di Vaio, all’epoca ex detenuto affetto da dipendenza ma desideroso di riscatto, cercare di spiegare la sua situazione. Già lì era chiaro che l’atteggiamento e gli argomenti erano di un uomo desideroso di andare oltre la denuncia del suo status personale, ma di raccontare la storia di un’intera generazione di disperazione.

Di Vaio, dal carcere alla produzione di film per il cinema

All’uscita dal carcere, la vita nuova: parlare di marginalità, di giovani, del dolore del “Bronx napoletano”, per citare lo scrittore Peppe Lanzetta. La decisione di ascoltare e osservare attraverso una telecamera: drammi e tragedie, degrado quotidiano, sogni e speranze dei vicoli, come nei due documentari “Largo Barracche” e “Il loro Natale”, uno ambientato nei Quartieri Spagnoli, l’altro tra il carcere femminile di Pozzuoli e le abitazioni dei familiari delle donne detenute. Di Vaio diventa imprenditore, assiste anche grandi produzioni per gestire riprese in zone della periferia di Napoli: sa muoversi, sa fare casting, sa trattare le persone.

Il salto di qualità è nella produzione con il buon film “Là-bas – Educazione criminale” di Guido Lombardi, che parla di immigrazione nel contesto di Castel Volturno; il film vinse il Leone del Futuro alla Mostra del Cinema di Venezia nel 2011 e Di Vaio fu uno dei protagonisti del successo.

Coautore nel 2009 di “Napoli Napoli Napoli” filmato dall’americano Abele Ferrara, torna a parlare della città multiforme in cui è nato: il carcere femminile di Pozzuoli, i Quartieri Spagnoli, le Vele di Scampia, il Vesuvio. Negli ultimi anni Di Vaio era diventato un punto di riferimento per tanti giovani autori desiderosi di guida e sostegno e stava lavorando anche a molti progetti. Shock nel mondo delle produzioni napoletane e non alla notizia dell’incidente e oggi, ovviamente, comprensibile delusione per la tragica notizia della sua prematura scomparsa.

 
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