POGACAR. «SONO FELICE MA SOLO TRA POCHI GIORNI CAPIRÒ QUELLO CHE HO FATTO» – .

POGACAR. «SONO FELICE MA SOLO TRA POCHI GIORNI CAPIRÒ QUELLO CHE HO FATTO» – .
POGACAR. «SONO FELICE MA SOLO TRA POCHI GIORNI CAPIRÒ QUELLO CHE HO FATTO» – .

Alla fine Tadej Pogacar è riuscito ad alzare il Trofeo Infinito a Roma, circondato da tutta la sua squadra vestita di rosa per l’ultima tappa. Amici e parenti erano tutti sotto il Colosseo, con indosso la maglia rosa che rappresenta il vincitore del Giro d’Italia.

«Forse capirò cosa ho fatto tra qualche giorno. Ho bisogno prima di qualche giorno di riposo e magari quando sarò più rilassato comincerò a capire la portata della mia impresa”.

Per il campione sloveno si è trattato della prima volta alla corsa rosa e, da grande favorito, ha staccato tutti i rivali chiudendo con un vantaggio di quasi 10 minuti sul secondo classificato. «È stato molto bello venire in Italia e correre il Giro, sono molto felice di questa esperienza. È stato fantastico vedere tante maglie del Pogi Team sul percorso. Sono stati tanti i ragazzi che sono venuti a sostenerci ed è bello vedere la loro partecipazione. Anche il ciclismo deve essere un gioco e finché è un gioco va tutto bene”.

Per lo sloveno ora ci sarà il Tour de France e non ha voluto dire quando tornerà in Italia per provare a riconquistare la maglia rosa. «Potrei tornare al Giro, certo che mi piacerebbe, ma vediamo prima come andrà il resto della stagione. È stata una bellissima esperienza, un bellissimo giro, un bellissimo momento. Probabilmente tornerà tra qualche anno, non so quando, ma io ritornerò sicuramente”.

Per il campione sloveno non è ancora arrivato il momento del riposo: «Adesso ci sono ancora gli ultimi sforzi da fare e tra due o tre giorni potrò riposarmi e poi penserò al Tour che per me è un impegno molto importante”.

Il campione in maglia rosa ha 25 anni e nel suo palmares ci sono già tre grandi giri vinti e quest’anno potrebbe vincere anche il quarto.

«Ogni gara è un’esperienza diversa, durante le tre settimane cresci e forse queste tre settimane sono state un altro passo avanti come uomo. Dopo il Giro vedrò come mi sento e se potrò crescere ancora. Come corridore però mi sentivo forte, sono state tre settimane positive, sono sempre stato dove volevo essere, con la distanza che avevo deciso di dover avere sui miei rivali. Ho capito tante cose, avevo un buon feeling con il mio corpo. Adesso mi riposerò un po’ e poi cercherò di migliorare per vedere dove sono in ottica Tour”.

Pogacar conosce bene l’Italia, ma ieri è arrivato a Roma per la prima volta. «Era la mia prima volta a Roma e aver regalato alla Slovenia la seconda vittoria consecutiva nelle ultime due edizioni del Giro credo sia una cosa molto bella. lRoglic vinse l’anno scorso a Roma e anche se facciamo parte di squadre diverse, parliamo spesso ma quasi mai di ciclismo perché non sempre riusciamo a concentrarci sul nostro sport. Sul podio ho voluto portare due bandiere, una della Slovenia e un’altra degna degli Emirati Arabi Uniti, perché è la nazione della mia squadra».

Pogacar non sa fin dove potrà arrivare, ma vuole guardare al futuro e provare ancora a migliorare. «Voglio vedere se riesco ancora a migliorare e vedremo che sensazioni avrò. Sono molto contento di come mi hanno cresciuto i miei genitori e se sono diventato così è anche grazie a loro”.

 
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