“Luis Alberto rischia di partire, Kamada? La Lazio non può essere ricattata” – .

“Luis Alberto rischia di partire, Kamada? La Lazio non può essere ricattata” – .
“Luis Alberto rischia di partire, Kamada? La Lazio non può essere ricattata” – .

Roma, 31 maggio 2024 – Sembrava un finale di stagione chiuso in bellezza, pronto a dare il via ad un mercato volto a costruire il nuovo corso biancoceleste dopo l’era dei Maurizio Sarri. Negli ultimi giorni, però, è arrivata l’intesa per la permanenza Kamada è saltato, l’addio di Luis Alberto È sempre più vicina e voci insistenti raccontano di una grave rottura tra Tudor e la società. Tanti dubbi che portano il Lazio al mercato, dubbi che ha il ds Angelo Fabiani ha voluto sfatarsi, concedendo una lunga intervista a Lazio Style Channel. Ecco le sue parole.

Proprio dalle indiscrezioni il ds ha cominciato a fare chiarezza, prendendo in esame la situazione Daichi Kamada come primo esempio. “Io parto da un punto fermo, dico che quando c’è il vento del cambiamento o hai basi solide oppure vieni travolto. Non mi stancherò mai di dire che sono i tesserati a essere al servizio della Lazio e non viceversa. L’anno scorso ci siamo concentrati su Kamada perché cercavano un giocatore da sostituire Luis Alberto che voleva andarsene. Sarri diede il suo benestare e l’entourage pose le condizioni, cioè fare un anno con clausola unilaterale di rinnovo per tre anni. Per accontentare l’allenatore abbiamo fatto così e non costava nemmeno poco perché erano 2 milioni di provvigione e 3 milioni di stipendio. Non ci siamo risparmiati”.

Il discorso illumina il direttore sportivo della Lazioche prosegue così il suo racconto in merito: “Peccato che ieri scaduti i termini per il rinnovo e ci hanno proposto le stesse condizioni dell’anno scorso, ci siamo trovati di fronte ad una grande scortesia. Siccome non mi lascio ricattare da nessuno, non accetto estorsioni, ho mostrato loro la porta. Chiunque venga al Lazio deve abbracciare il progetto e mettersi a disposizione della squadra. Tutti sono utili, nessuno è indispensabile. Non amo i ricatti, ho un mio metodo di lavoro e non mi lascio ingannare. Avevo detto che avrei rinnovato la squadra, non tutti sanno che la Lazio è l’ottavo club più alto d’Europa per età. Mi assumo tutte le responsabilità del momento. Sono un professionista, lavoro nel mondo del calcio da 30 anni, perché sento dire tante cose inesatte.

Da un argomento caldo all’altro, perché subito dopo entriamo subito nel vivo dell’argomento Luis Alberto, in procinto di lasciare la squadra, diretto in Qatar. “Stiamo valutando – esordisce Fabiani – in queste ore, la percentuale che Luis Alberto lascialo lì Lazio lei è molto alta. Il ragazzo ha questa intenzione, noi cercheremo di accontentarlo perché non tratteniamo nessuno controvoglia. Chi c’è al Lazio deve esserci con fede, con passione. io col Sassuolo ha rischiato l’infarto, avevo paura di lasciare i tifosi senza la qualificazione ad una competizione europea. Dobbiamo lavorare con persone che amano questa maglia. Ricordo un post di Rovella durante un infortunio in cui disse che la maglia gli mancava tantissimo Lazio. Beh, mi piacerebbe gente così”.

Siamo poi tornati alle parole di Fabiani quando ha dichiarato che il Lazio è tra i primi dieci club in termini di età media delle squadre. “Non parliamo di rivoluzioni, ma si è chiuso un ciclo che ha portato ottimi risultati. Non dobbiamo nasconderci e affrontare la realtà. Abbiamo iniziato l’anno scorso e c’è ancora molto lavoro da fare. C’è una mentalità da cambiare. Anche quest’anno proseguiremo sulla nostra strada, cercheremo profili relativamente giovani, anche con esperienza internazionale. Continueremo sulla nostra strada, nel rispetto dell’ambiente, della società e dei tifosi. calciatori che prendono per il culo la società: questo sistema deve farla finita con Alla Lazio devono esserci persone funzionali, non quelle che ti voltano le spalle. Ci sono calciatori che si sono creati il ​​proprio orticello e che pensano solo ai propri interessi. Dobbiamo essere chiari e onesti, come ha fatto lui ad esempio Luis Alberto e per questo lo rispetto. Non ho intenzione di prendermi in giro.”

Il ds ha proseguito affrontando anche le indiscrezioni relative all’allenatore della squadra. “Tudor oggi è lui il nostro allenatore. Ho sentito persone prendere frasi e riportare ragionamenti più complessi, quindi non dovresti prendere parole decontestualizzate. Non seguo queste parole, a volte si dicono cose assurde. C’è qualcuno che si diverte a seminare discordia, a volte manca la conoscenza in materia”.

Anche il direttore sportivo ha smentito l’esistenza di un caso GuendouziTudor, cogliendo poi l’occasione per parlare anche di futuro. “Guendouzi è un giocatore di Laziorimane a Lazio. Quando l’abbiamo ottenuto Tudor ,sapeva perfettamente che era qui, sarebbe rimasto ed è diventato anche il preferito dai fan. Purtroppo abbiamo dovuto fare i conti con l’addio di Sarri. Ci siamo trovati di fronte alla scelta se assumere un traghettatore o scegliere un nuovo pullman. La vita è difficile perché per i critici, non importa quanto sbagli, devi avere fiducia nelle persone che lavorano. Non sono incollato alla sedia e sarei il primo a fare un passo indietro in caso di errori. Io sono al servizio dei tifosi e della società, non mi interessa la poltrona”.

Il discorso di Fabiani ha poi proseguito aprendo la parentesi sulla sessione di mercato che attende i biancocelesti. “Il mercato è sempre complicato, ma non cambia. Ho sentito che ci sarà un esodo di massa, ma non è così. Poi se arriveranno offerte, per un giocatore o per un altro, le prenderemo in considerazione. Tudor quando è arrivato sapeva benissimo chi erano i giocatori, ha dato il suo ok. Abbiamo raddrizzato una stagione iniziata male, per colpa nostra, lo ammettiamo, e alla fine l’Europa è stata il massimo che potevamo fare per i tifosi. Guardo sempre avanti e mai indietro, ma se facciamo il paragone con il Napoli e la loro stagione, apprendiamo che ogni anno è chiaro che c’è una storia a sé stante”.

Il tema del mercato ha ovviamente preso il sopravvento e si è passati così al tema dell’ambientazione, necessaria affinché ogni giocatore possa conoscere meglio l’ambiente, con Fabiani che ha preso come esempio Rovella, e poi lancia alcuni piccoli scavi. “Se ti dicessi che a qualcuno piace Rovella percorre 14 chilometri a partita, non in macchina, e una cifra superiore alla media europea. Ci sono tanti dati oggettivi che dicono quanto siano funzionali i giocatori. Poi se dobbiamo giocare a calcio mediatico io mi diverto e poi cominciamo a scherzare. Prima di fare informazione bisogna informarsi, perché ho sentito delle sciocchezze indicibili”.

L’intervista si è avviata verso la conclusione parlando anche delle altre squadre della Lazio, con la squadra femminile promossa Un campionato e la Primavera protagonista di un grande campionato. “Anche questo è un percorso iniziato un anno prima, lo stesso vale per la prima squadra. Abbiamo portato solo persone funzionali, attaccate ai nostri colori, che lottano e vogliono restare Lazio. Se passo Rovella e gli dico che l’ho venduto, lui si incatena al Campidoglio e dice che vuole restare. Questo è il tipo di calciatore a cui, da tifoso, voglio dare il massimo affetto”.

Il discorso si è concluso con le parole di Fabiani relativo al nuovo ciclo sportivo che stiamo cercando di costruire in casa biancoceleste. “In una società di calcio bisogna andare d’accordo, come in qualsiasi altra società. Certe questioni vanno trattate con la massima riservatezza, qui c’è qualcosa da sistemare. Quello che prometto alla società e ai tifosi è che darò il massimo per debellare questo male. La società, i tifosi devono essere al centro del progetto, non mi stancherò mai di dirlo. Sono molto attaccato al lavoro, per carità posso sbagliare, solo chi lavora è soggetto a errori, ma mi si può dire tutto meno. che non sono attaccato al progetto e, soprattutto, che espongo tifosi e società a figure barbare e faccio in modo che i soggetti possano prendersi gioco di tutte le persone e componenti che ruotano attorno al Lazio. Con me è un ciclo basato sull’onestà, non sono una persona ricattabile. A chi fa il bene di Lazio, dono il mio cuore. Ma se vedo che tutto questo significa voler approfittare della società, divento una bestia e con me c’è una chiusura totale”.

 
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