Ancora dispersi i tre giovani travolti dall’alluvione. Ma la ricerca continua – .

Ancora dispersi i tre giovani travolti dall’alluvione. Ma la ricerca continua – .
Ancora dispersi i tre giovani travolti dall’alluvione. Ma la ricerca continua – .

La drammatica immagine dei tre giovani abbracciati che tentano di resistere alla piena del Natisone

Ancora dispersi i tre giovani – un ragazzo e due ragazze – travolti dalle acque del fiume Natisone, in Friuli-Venezia Giulia. Le ricerche proseguite tutta la notte non hanno finora dato risultati. I tre giovani, per resistere alla forza furiosa delle acque straripanti del Natisone, si abbracciarono. Poi la forza della corrente li ha trascinati via, senza che riuscissero ad afferrare le corde lanciate dai vigili del fuoco nel tentativo di salvarli. Il giovane ha 25 anni, le ragazze hanno 23 e 20 anni. Il fiume Natisone li inghiottì presso il Ponte Romano di Premariacco (Udine). I tre giovani avevano raggiunto un isolotto ancora quasi asciutto, finché l’improvvisa ondata di piena non li ha bloccati e poi travolti. I tre hanno chiamato i soccorsi del 112 e si sono stretti in un forte abbraccio nel tentativo di resistere alla violenza delle acque. E l’immagine di quell’abbraccio è tutto ciò che – per ora – resta di loro: le ricerche – che hanno coinvolto Vigili del fuoco, Protezione civile e Carabinieri – sono continuate, invano, nella notte. E alle prime luci dell’alba sono state riprese anche con l’utilizzo di droni ed elicotteri. La ricerca è complicata dall’acqua torbida che rende scarsa la visibilità. E più passa il tempo, più si riduce la possibilità – già molto bassa – di ritrovare vivi i tre dispersi, sia per la violenza dell’acqua che per l’ipotermia. Intanto – ed è questa la notizia di questa mattina – i soccorritori hanno intercettato il segnale del cellulare di uno dei ragazzi scomparsi. Quindi le ricerche si stanno concentrando in una zona precisa, anche se non è certo che lo smartphone sia rimasto presso il proprietario.

Il (fallito) tentativo di salvataggio. “Andare laggiù. Vai lì. Prendi la corda. La corda… prendi la corda.” È quanto hanno gridato ieri i vigili del fuoco dall’alto del ponte. I tre ragazzi, che prima erano abbracciati, terrorizzati dall’acqua che saliva di centimetri ogni minuto, tentarono in qualche modo di avvicinarsi alla corda, ma la corrente li trascinò via. Verso un burrone dove probabilmente furono inghiottiti. Un giovane e due ragazze tra i 20 e i 25 anni. Una di queste, ventenne, figlia di genitori rumeni, residente a Campoformido, vicino a Udine e nata a Colleferro, in provincia di Roma. Un giovane, 25 anni, anche lui rumeno, residente in Austria ma domiciliato a Udine. Infine, l’altra ragazza, 23 anni, era arrivata tre giorni fa dalla Romania per far visita ai genitori che vivono nel capoluogo friulano, poi sarebbe tornata in Romania.

Il racconto del testimone. La tragedia è avvenuta ieri, venerdì 31 maggio, nel pomeriggio a Orsaria di Premariacco, in via Ponte Romano, sul fiume Natisone. I giovani forse non sapevano che la Protezione Civile aveva diramato l’allerta gialla. E che, in ogni caso, il letto del fiume non è balneabile. «Sono passato su quel ponte intorno alle 13.35, tornavo sullo scuolabus dal trasporto degli studenti – racconta Massimo Mocorovig -. Ho visto i tre ragazzi su un isolotto di ghiaia, non era ancora sommerso. Ma l’acqua stava aumentando vertiginosamente. Mi sono fermato e ho colto in loro la paura, o meglio il terrore del momento. Hanno provato a ripercorrere il sentiero, sempre ghiaioso, che probabilmente avevano seguito entrando, ma non sono riusciti a localizzarlo. O almeno l’acqua lo stava sommergendo. Ho subito telefonato alla polizia, ricordando che anni fa morirono nelle stesse condizioni alcuni miei compaesani”. Nel frattempo altri residenti si erano accalcati su quel ponte.

Quell’abbraccio estremo. Quando i ragazzi si staccarono dall’abbraccio per mettersi in salvo, un gruppo di loro assistette, impotente, ad una scena che difficilmente dimenticheranno. Sul posto è intervenuta la polizia, dopo aver allertato i vigili del fuoco. L’acqua, che intorno alle 13 era alta 10 centimetri, è salita a 2,30 metri poco dopo le 16. Quando la polizia è arrivata sul posto con un elicottero, non ha visto nessuno. I ragazzi erano già stati travolti dalla corrente.

Le ricerche sono proseguite tutta la notte e sono riprese questa mattina, ma le speranze di ritrovare vivi i tre giovani sono quasi deluse. Alle ricerche tra Premariacco e Manzano hanno partecipato due elicotteri, uno dei vigili del fuoco con sommozzatori e l’eliambulanza del 118 in attesa a Casali Potocco. Le ricerche si sono concentrate sul tratto fino alla confluenza con il fiume Torre, che a sua volta confluisce poi nell’Isonzo. Da terra decine di vigili del fuoco dei reparti fluviali specializzati hanno risalito il fiume, mentre i sommozzatori hanno esplorato alcuni tratti immediatamente a valle del ponte romano. Per tutti, un’impresa rischiosa. Intanto la Protezione Civile del Friuli Venezia Giulia si è attivata – come dice l’assessore regionale Riccardo Riccardi – con 90 volontari dotati di 34 mezzi per gestire i problemi derivanti dall’evento meteorologico.

 
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