Nei parcheggi dorati di Napoli la giornata costa fino a sessanta euro – .

Nei parcheggi dorati di Napoli la giornata costa fino a sessanta euro – .
Nei parcheggi dorati di Napoli la giornata costa fino a sessanta euro – .

Napoli (Renato Casella) – Parcheggiare in città è sempre più un business per ricchi. I prezzi nelle zone centrali non hanno nulla da invidiare a quelli di Roma e Milano, con l’aggravante di possibilità di trasporto alternative molto limitate. In zona Chiaia una giornata di parcheggio può costare dai 40 ai 50 euro (a seconda delle dimensioni dell’auto), ma c’è anche chi ne chiede 60. Al Vomero la tariffa giornaliera si aggira intorno ai 45 euro, in via Roma tra 30 e 40 a seconda dell’auto e anche a Porta Capuana siamo su queste cifre.
Più economiche sono la zona della Stazione Centrale (da 25 euro in su per le utilitarie) e Fuorigrotta, dove anche la tariffa è intorno ai 20 euro. Ma il vero salasso avviene in occasione di concerti o partite sportive: in quei casi lo spettatore, che ha già speso un bel po’ di soldi per assistere all’evento, deve preventivare altre decine di euro per poter restare.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, Roma e Milano non sono più care: nella capitale, in zona Villa Borghese si spende 22 euro, così come in zona Stazione Termini (ma qui il prezzo sale fino a 36 euro per le auto più grandi).
A Milano la zona Piazza Duomo va dai 25 ai 60 euro, mentre nella zona stazione si paga tra i 22 e i 30 euro. Ma nel capoluogo lombardo c’è un’alternativa, grazie agli efficienti trasporti metropolitani.
C’è poi il caso particolare della “trappola per turisti” a Firenze, dove in zona Santa Maria Novella si paga 72 euro. I costosi parcheggi a Napoli sono probabilmente anche una conseguenza del boom turistico che si sta verificando negli ultimi mesi: quando la domanda aumenta, i prezzi salgono. A fine 2022 ha fatto polemica il caso di una signora che ha pubblicato online la ricevuta di un parcheggio privato in centro città: un giro turistico di 7 ore le costava 84 euro, quindi 12 euro l’ora. La giustificazione dei gestori, come sempre accade in questi casi, è che non esiste alcuna limitazione sui prezzi di un servizio privato e che se le tariffe sono esposte in un luogo visibile c’è poco da lamentarsi: ognuno è libero di decidere che il costo è eccessivo e andare altrove. Ma chi vuole concedersi anche una semplice passeggiata in città deve preventivare una spesa non indifferente. Per non parlare dei pendolari, che non sempre possono contare sui mezzi pubblici e quindi ogni mese devono destinare parte del loro stipendio al “parcheggio”.
Parliamo però di sosta autorizzata: se passiamo a quella abusiva la situazione cambia. Al giorno d’oggi la classica “offerta a volontà” non si trova molto spesso: soprattutto davanti ai locali dove si tengono le serate c’è chi chiede una tariffa che può arrivare anche a 5-10 euro per il parcheggio. E questo non è certo un incentivo per un settore come quello dell’intrattenimento, che sta ancora cercando di tornare ai livelli pre-Covid. Stesso discorso per le partite casalinghe del Napoli: i trasporti per raggiungere lo stadio sono insufficienti e molti raggiungono ancora la zona in auto, dovendo quindi sostenere costi aggiuntivi. E quest’anno, visti i risultati degli Azzurri, lo spettacolo non è valso sicuramente la spesa.

E per le multe il Napoli è il fanalino di coda

Napoli (RC) – E il capoluogo partenopeo è ultimo in Italia per proventi da multe stradali. Nel 2023 gli incassi incassati dai principali Comuni grazie alle multe stradali sono aumentati del +6,9% rispetto all’anno precedente, raggiungendo un totale di 584,7 milioni di euro nelle 20 maggiori città d’Italia. Lo afferma il Codacons, che diffonde uno studio realizzato sulla rendicontazione pubblicata online dal Viminale e basata sui dati che gli enti locali devono fornire entro il 31 maggio di ogni anno, riferiti alle somme effettivamente raccolte dalle amministrazioni locali attraverso sanzioni per violazioni al Codice della Strada e loro utilizzazione. Ancora una volta la città italiana che detiene il primato in termini di proventi da contravvenzioni è Roma, con oltre 172 milioni di euro nel 2023, in crescita del +29,7% sul 2022, seguita da Milano con 147 milioni di euro (-3% sul 2022). La situazione cambia se si analizza l’andamento delle multe salate attraverso gli autovelox, dispositivi che lo scorso anno garantivano alle principali città introiti per complessivi 65 milioni di euro: in questo caso Firenze è la città con gli incassi più elevati, pari a 18,7 milioni di euro, seguono Milan (8,5 milioni), Roma (7,5 milioni) e Genoa (5 milioni). Considerando il numero di abitanti di ciascun comune, Potenza e Firenze vantano il più alto valore pro capite di multe, con un importo pari a oltre 123 euro per residente, 111 euro a Bologna, 107 euro a Milano. Fanalino di coda il Napoli, con appena 8,2 euro pro capite, contro una media nazionale di 55 euro. Complessivamente i proventi delle contravvenzioni sono cresciuti in un anno di 37,7 milioni di euro, pari ad un incremento percentuale del 6,9%, osserva il Codacons. E le sorprese non mancano. Lo studio dell’associazione evidenzia, ad esempio, come Potenza sia la città dove si registra la più forte crescita dei ricavi: qui, infatti, i ricavi raddoppiano e passano dai 3,7 milioni di euro del 2022 ai 7,9 milioni di euro del 2023, con un incremento del +110 % in un solo anno alimentato dalle multe da 4,8 milioni di euro garantite dagli autovelox installati lungo le strade del Comune. In forte crescita su base annua anche gli incassi di Catanzaro (+41,8%), Venezia (+39,5%), Pescara (+32,8%). 9 città su 20, però, hanno registrato un calo dei ricavi, con il picco di Trieste che nel 2023 ha registrato ricavi inferiori del 33% rispetto all’anno precedente, seguita da Napoli (-15,5%) e Palermo (-10%).
“Di fronte a questi numeri impressionanti – dice il presidente del Codacons, Carlo Rienzi – non possiamo non chiederci che fine abbia fatto l’Osservatorio sulle multe stradali istituito nel 2023 e che avrebbe dovuto entrare in funzione entro 90 giorni dalla conversione in legge del decreto ( pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del 16 agosto 2023) con il compito di redigere una relazione annuale, nonché di verificare le segnalazioni delle associazioni dei consumatori operanti nel settore e di richiedere dati e informazioni alle amministrazioni competenti”.
Sui limitati incassi delle multe, l’assessore comunale Nino Simeone, presidente della commissione Infrastrutture, osserva: «Le opzioni sono due: o l’automobilista napoletano, nonostante i soliti luoghi comuni, è molto disciplinato oppure i nostri vigili urbani, a differenza di quelli di Milano, Roma e Firenze, sono troppo belli. Credo che questo numero basso sia la conseguenza del fatto che nelle nostre strade cittadine ci sono molti meno autovelox che in altre città. E comunque, a mio parere, lo strumento della multa dovrebbe rappresentare un monito verso gli automobilisti indisciplinati, non uno strumento per far guadagnare ai Comuni”.

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