AgenPress. “Non è arrivata alcuna risposta dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella”.
Lo dice Aldo Riboni, di Ultima Generazione, all’indomani del blitz, bloccato dai cordoni di sicurezza, nel pieno dei festeggiamenti del 2 giugno scorso con il Capo dello Stato. Ospite a Newzgen, il programma prodotto da Alanews, in onda su YouTube e Twitch, uno degli attivisti più presenti e conosciuti nella cronaca del movimento ha spiegato le ragioni delle continue proteste: “È nostro dovere protestare – disse Riboni –.
Lo Stato non fa il suo mestiere, non tutela la vita dei cittadini di fronte ad una catastrofe climatica e sociale. Non è solo questo governo, sono 20-30 anni che l’Esecutivo viaggia nella direzione opposta; i partiti sono avversari perché ci portano al collasso sociale, noi vogliamo che siano i cittadini a decidere, non la politica”. E ancora: “Chiediamo che 20 miliardi siano destinati agli alluvionati o alle imprese in difficoltà a causa degli eventi climatici; e, poi, chiediamo più democrazia, democrazia diretta, per poter decidere del nostro futuro e della nostra dignità”.
Ad Andrea Eusebio e Alessandra D’Ippolito che lo interrogavano su un possibile cambio di strategia comunicativa da parte di Ultima Generazione, Riboni ha voluto chiarire la posizione degli ecoattivisti: «È una teoria sostenuta dai giornalisti che ci hanno visto dialogare con i politici sotto la sede del partito, ma non c’è nessun cambio di strategia: continueremo a bloccare le strade e a cercare il dialogo, perché sono facce della stessa medaglia. Se ultimamente abbiamo potuto parlare è perché abbiamo creato disturbo, più persone disturbiamo, più dovranno ascoltarci”.
“La protesta – ha concluso Riboni – è un atto profondamente democratico: il fatto di stare insieme agli altri ti fa superare le tue paure, stai affermando la verità, è davvero bello. I poliziotti sono burocrati armati, spesso ci trattengono nei commissariati solo per compilare pagine e pagine di documenti”
