le tre schegge che pesano sui mercati. Borse in rosso intenso – .

le tre schegge che pesano sui mercati. Borse in rosso intenso – .
le tre schegge che pesano sui mercati. Borse in rosso intenso – .

Prezzi di petrolio in forte calo, gas naturale sotto i riflettori dopo il crollo in Norvegia e Borse europee in pesante zavorra rossa già proiettata sulla riunione della BCE del 6 giugno. Sono queste le tre schegge che pesano su un martedì privo di dati macro, ma pieno di incertezza sui mercati.

I prezzi del petrolio continuano a scendere

IL prezzi del petrolio continuano a perdere terreno dopo il forte rallentamento di lunedì che ha portato al Brent scendere sotto la soglia psicologica degli 80 dollari al barile, la più bassa da febbraio, e il WTI statunitense scendere sotto i 75 dollari. Oggi il greggio europeo perde un ulteriore 1,2% a 77,41 dollari al barile, mentre il greggio texano perde l’1,48% a 73,12 dollari al barile. I forti dubbi creati dalL’Opec che domenica ha deciso di estendere gli attuali tagli alla produzione fino alla fine del 2025 di 3,66 milioni di barili al giorno, rispetto alla scadenza inizialmente prevista della fine del 2024. È stata inoltre concordata una proroga dei tagli volontari di 2,2 milioni di barili al giorno che erano dovuti scadrà alla fine di questo mese, ma sarà ora mantenuto fino alla fine di settembre, per poi essere gradualmente eliminato entro settembre 2025. Agli Emirati Arabi Uniti è stata finalmente concessa la possibilità di aumentare ulteriormente il tetto alla produzione, mentre per tutti negli altri Paesi membri la revisione delle quote è stata rinviata al 2026.

Lo ha annunciato l’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio analisti e investitori disorientati che non sanno interpretare gli effetti di una strategia annunciata in modo complesso e opaco. “I prezzi del petrolio hanno dovuto affrontare un doppio problema, con l’offerta gravata dalle indicazioni dell’OPEC+ e le condizioni della domanda non ben supportate da un’attività manifatturiera statunitense più debole del previsto”, spiega l’Ing.

L’aumento dell’offerta da parte dell’OPEC+ potrebbe confluire in un mercato dove la domanda ha già mostrato segnali di debolezza presso gli investitori a causa dell’aumento dell’offerta nel corso dell’anno dopo i segnali di una crisi domanda più debole negli Stati Uniti, afferma Reuters. L’attività manifatturiera statunitense ha rallentato per il secondo mese consecutivo a maggio, mentre la spesa per l’edilizia ad aprile è diminuita inaspettatamente per il secondo mese a causa del calo dell’attività non residenziale, entrambi i quali potrebbero tradursi in un indebolimento della domanda di petrolio e carburante.

Prezzi della benzina in calo, ma la strada resta in salita

IL prezzi del gas ad Amsterdam sono scesi sotto i 35 euro per MWh (-2,5%) dopo essere saliti di oltre il 13% a 38,70 euro per MWh, il livello più alto dell’anno, nella sessione di lunedì. La tensione però resta alta anche dopo fallimento registrato in Norvegia che mette a repentaglio i flussi provenienti da Oslo, divenuto ormai il principale fornitore europeo. Potrebbero infatti essere necessari tempi lunghi per riparare la falla che si è aperta nel gasdotto che collega la piattaforma Sleipner Riser nel Mare del Nord, gestita da Equinor, all’impianto onshore di Nyhamna, dove il gas viene trattato prima dell’esportazione in Gran Bretagna. Gassco ha detto che sta collaborando con Equinor per deviare almeno parte dei flussi in modo da “consegnare i massimi volumi possibili all’Europa”, ma nel frattempo anche il vecchio continente deve affrontare la chiusura settimanale per manutenzione del gasdotto TurkStream, che trasporta il gas russo. In questo contesto, tuttavia, le scorte dell’UE sono ancora piene per oltre il 70%, un livello rassicurante per il prossimo futuro.

Borse europee in profondo rosso in attesa della Bce

Mentre le materie prime oscillano selvaggiamente, i mercati azionari europei ampliano i loro ribassi, zavorrati proprio dai titoli energetici, mentre gli investitori attendono il primo taglio dei tassi da parte del BCEprevisto per giovedì 6 giugno, già ci si chiede cosa succederà dopo il primo taglio.

In questo contesto esso Stoxx600 ha perso lo 0,79%, interrompendo una serie positiva di tre giorni, con il settore energetico che ha registrato un calo di oltre il 2% e ha raggiunto il minimo di 2 mesi. Ad aggravare le perdite del settore, il colosso petrolifero britannico BP è in forte calo (-3,79%) dopo che l’agenzia di rating S&P Global ha rivisto al ribasso l’outlook creditizio della società.

A proposito di listini prezzi, la maglia nera va a Madrid, in calo dell’1,42% a mezzogiorno. Anche pesante Piazza degli Affari che perde l’1,3% a 34.219 punti base. Francoforte è in rosso dell’1,1% mentre Parigi E Amsterdam perdono rispettivamente lo 0,79% e lo 0,62%. Fuori dall’UE Londra segna un -0,59%.

Tornando ai singoli titoli, il calo Allianz (-3,62%) dopo che Citigroup ha declassato il gruppo tedesco a “neutral” da “buy”. In aumento anche le vendite Deutsche Telekom (-1,77%). La società ha dichiarato che aumenterà il volume di riacquisto dopo che l’istituto di credito statale tedesco KfW ha annunciato che avrebbe venduto una quota di 2,7 miliardi di euro.

Piazza Affari in rosso zavorrata da banche e petroliferi, occhi puntati su Stellantis

In Piazza Affari il titolo migliore è Brunello Cucinelli (+2,3%) seguito a ruota Stmicroelettronica (+2,14%) che ha siglato un accordo con Geely Auto Group, casa automobilistica cinese, per la fornitura a lungo termine di carburo di silicio (SiC).

Fare acquisti sui servizi pubblici con Terna (+1,8%), Snam (+0,9%) e Italgas (+0,56%). Positivo Amplifon (+1,28%).

In fondo alla lista ci sono le banche e le compagnie petrolifere. Il titolo peggiore è Unicredit (-4,39%) che ha annunciato che eserciterà l’opzione di rimborso anticipato delle Fixed to Floating Rate Callable Senior Notes con scadenza giugno 2025, emesse il 25 giugno 2019. Il rimborso anticipato integrale dei titoli avverrà il 25 giugno 2024. Pessimo anche questo Bper (-3,85%), Mps (-3,65%), Panca Bpm (-2,52%), Intesa Sanpaolo (-2,33%), Mediobanca (-2%), Pop Sondrio (-1,6%).

Le compagnie petrolifere sono in profondo rosso: Saipem (-4%), Eni (-2,57%). Anche gli occhi in alto Stellantis (-1,37%), dopo il calo di immatricolazioni di maggio annunciato il giorno prima (-13,9% annuo).

Fuori dal cestello principale, corre Newlat Food (+2,74%) nel giorno della presentazione del piano industriale del Gruppo New Princes, nato dall’acquisizione di Princes Limited. Sugli scudi Holding Ariston (+4,6%) dopo che Citigroup ha alzato la raccomandazione sul titolo da “Acquista” a “Neutrale”.

Spread in rialzo, euro stabile

IL diffusione tra BTP e Bund si muove leggermente al rialzo a 132 punti base dai 131 del giorno prima, con il rendimento del BTP decennale benchmark sceso al 3,87% dal 3,89% del giorno prima. Sulla valuta l‘EURO è scambiato a 1,086 dollari da 1,088 di chiusura di lunedì.

 
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