una terapia riduce il rischio di morte dell’84%. – .

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una terapia riduce il rischio di morte dell’84%. – .

Il trattamento mirato per i pazienti con cancro avanzato funziona

Un nuovo passo avanti nei trattamenti per migliaia di pazienti con cancro polmonare avanzato.
Attualmente in Italiasecondo quanto rileva l’Istituto Oncologico Veneto, ogni anno ci sono circa 40mila nuove diagnosi di questa malattia, di cui il 30% nelle femmine. Complessivamente quelli nel polmone costituiscono approssimativamente11% di tutte le nuove diagnosi di cancro e il fumo di sigaretta è il principale fattore di rischio per il cancro.
Finora nei casi in cui la malattia era in fase avanzata non esisteva ancora un trattamento mirato.
Ora arriva una nuova opportunità terapia con la molecola osimertinib per il cancro del polmone non a piccole cellule Nsclc, la forma più comune, di stadio III inoperabile e con mutazione genetica Egfr. Il nuovo trattamento è stato presentato al Congresso mondiale di oncologia dell’American Society of Clinical Oncology Asco, in corso a Chicago.

Osimertinib: terapia mirata che allunga la vita

A causa delle dimensioni, della forma e della distribuzione delle cellule tumorali, esistono due gruppi principali di tumori polmonari: i carcinomi a piccole cellule che costituiscono circa il 15% di tutti i tumori polmonari e quelli non a piccole cellule che rappresentano circa85% di tutti i casi. Ciascuno di questi gruppi ha origine da diversi tipi di cellule polmonari e cresce e si diffonde in modi diversi. Di conseguenza, anche i trattamenti ad essi associati variano.
Come spiega l’Istituto Oncologico Veneto, da allora non esiste uno strumento per la diagnosi precoce e a causa dell’insorgenza spesso tardiva dei sintomi, il La maggior parte dei tumori polmonari viene diagnosticata in uno stadio avanzatoo in presenza di metastasi in organi distanti dal polmone.
Nel nostro Paese muoiono ogni anno più di un uomo su tre e più di una donna su quattro a causa di questo tipo di tumore nelle sue varie forme.
Per l’adenocarcinoma polmonare allo stadio IV, l’aspettativa di vita è inferiore all’1%; nel caso del carcinoma non a piccole cellule con metastasi la sopravvivenza è di sei mesi se non trattato e raggiunge una media di 9 se viene effettuato il trattamento.
nuovo trattamento con la molecola osimertinib, i cui risultati sono presenti nello studio di fase III “Laura”, ha dimostrato ridurre il rischio di progressione della malattia o di morte dell’84%.. Vuol dire che il la sopravvivenza è prolungata di oltre tre anni. Il farmaco ha portato ad una sopravvivenza libera da progressione della malattia 39,1 mesi rispetto a 5,6 mesi nei pazienti trattati con placebo.

Le nuove frontiere della medicina anche per i tumori a piccole cellule

Come sottolineano gli esperti sulla base di risultati comprovati, la terapia mirata con osimertinib dovrebbe diventare il nuovo standard di cura per i pazienti.
Sono stati compiuti progressi nella ricerca anche per il cancro del polmone a piccole cellule in stadio limitato. È stato presentato anche al Congresso Asco Studio “Adriatico”.
In questo caso un’altra molecola, durvalumab, è il primo immunoterapia i cui risultati mostrano una riduzione del 27% del rischio di morte.
Lo studio è stato effettuato su 730 pazienti in 164 centri in 19 paesi del Nord e del Sud America, Europa e Asia e ha dimostrato che 57% dei pazienti trattati con questa immunoterapia è Vivo da tre anni rispetto al 48% di quelli trattati con placebo. I risultati raggiunti dagli scienziati rappresentano quindi un punto di svolta significativo per questa malattia altamente aggressiva e i cui tassi di recidiva sono elevati con solo il 15-30% dei pazienti vivi dopo cinque anni.

Silvia Bolognini

 
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