C’è chi vuole farci credere che l’Europa e le sue istituzioni sono qualcosa di lontano, calato dall’alto, che interferisce con le nostre vite e non ci appartiene.
Ma la realtà è che l’Europa siamo noi.
Siamo noi, con le nostre scelte, il nostro voto, a determinare chi governa e decide nelle istituzioni che formano l’Unione Europea, a cominciare dal Parlamento che tutti i cittadini europei saranno chiamati ad eleggere l’8 e 9 giugno. L’Europa siamo anche noi e soprattutto come comunità di popoli legati da secoli di storia, di scambi, di cultura, di arte, di scienza, di faticosa costruzione di diritti e di valori comuni di democrazia e libertà. È proprio a partire da questi valori comuni che, sulle rovine di due guerre mondiali, è nato il progetto di unificazione europea, un processo democratico unico nella storia che ha garantito 80 anni di pace, convivenza e sviluppo nel continente.
Questo progetto è oggi sotto attacco. Dentro e fuori l’Europa. Mentre la guerra esplode di nuovo alle nostre porte, stiamo assistendo a una rinascita del nazionalismo e dei partiti apertamente antidemocratici. In un momento in cui gli effetti della crisi climatica ed ecologica si fanno sempre più evidenti, le politiche ambientali europee, il cosiddetto green deal, vengono messe in discussione.
† Terra Santa 15 – Nel cenacolo dell’Ultima Cena a Gerusalemme. Se Gesù mi avesse chiesto di organizzarlo… (di Andrea Marsiletti)
Crescono le disparità sociali e di fronte alla pressione migratoria si vuole rispondere con muri e barriere che vanno contro i principi e i diritti su cui si fonda l’Unione. Pensare di affrontare queste minacce e sfide globali riaffermando la sovranità nazionale non solo è fuori dalla storia, è semplicemente un perdente. La vera sovranità, la possibilità di guidare il nostro destino, può essere ottenuta solo a livello europeo. Solo il peso di un’Europa unita può proteggere le nostre democrazie, i nostri valori e gli interessi delle nostre comunità. Per fare questo, però, abbiamo bisogno di un’Unione Europea più forte di quella che conosciamo, capace di parlare con una sola voce nel mondo e non più condizionata dai veti dei singoli Stati.
Abbiamo bisogno di un’Unione più verde, autonoma dal punto di vista energetico, che rilanci gli impegni climatici e il Green Deal per rendere l’Europa leader mondiale in termini di qualità ambientale, sostenibilità e green economy. Abbiamo bisogno anche e soprattutto di un’Unione più solidale, che non lasci indietro nessuno, che garantisca la giustizia sociale e sappia accogliere, senza chiudersi in un recinto di muri.
La posta in gioco nelle prossime elezioni europee è la direzione che prenderà il progetto europeo. Dobbiamo scegliere se tornare indietro, ritirarci entro i confini nazionali, perdere le conquiste e il progresso per cui abbiamo lottato, rimanere bloccati in un passato fossile e inquinante. Oppure guardare avanti, riaffermare e mettere in pratica i nostri valori, rafforzare il progetto di unificazione, costruire un futuro rinnovabile, più pulito, più sicuro e più giusto mantenendo insieme ambiente, salute e lavoro.
Di fronte alle sfide ecologiche, economiche e sociali che ci attendono, solo un’Unione più forte, più verde e più solidale può garantirci una prospettiva di benessere e di pace. Questo è il futuro che vogliamo come Alleanza dei Verdi e della Sinistra. Le elezioni europee ci danno anche la possibilità di scegliere, attraverso le preferenze, chi ci rappresenterà al Parlamento di Strasburgo e Bruxelles. Per questo vi invito a recarvi alle urne sabato e domenica e ad esprimere il vostro voto, scrivendo anche le vostre preferenze. Perché, alla fine, siamo noi che facciamo l’Europa.
Nicola Dall’Olio – Candidato alle elezioni europee per la lista Alleanza Verdi e Sinistra
