“Silvio vinceva più di tutti, voleva il bel gioco e l’educazione nei calciatori” – .

“Silvio vinceva più di tutti, voleva il bel gioco e l’educazione nei calciatori” – .
“Silvio vinceva più di tutti, voleva il bel gioco e l’educazione nei calciatori” – .

Paolo Berlusconi, fratello dello storico e vincente presidente del Milan Silvio, ora impegnato anche con il Monza, è stato intercettato in occasione della presentazione dell’ultimo libro scritto da Peppe Di Stefano e Carlo Pellegatti dal titolo “C’è un solo presidente. Silvio Berlusconi, ritratto di un sognatore”. Queste le sue parole tratte da milannews.it:

Famiglia, televisione e Milano
“Era grande ovunque si impegnasse, in famiglia, nella sua umanità e con gli amici. Forse non ci rendiamo conto di quello che ha fatto con la televisione, ha dato sviluppo e lavoro a migliaia di persone. Poi il grande Milan e la politica, ma parlando dei rossoneri ricordo che quando voleva fare del Milan la squadra più forte del mondo, tutti si mettevano a ridere. Sappiamo quanto sia difficile vincere, lui ha vinto contro tutti e lo slogan che abbiamo a Monza incarna perfettamente questo spirito”. .

Un possibile erede di Silvio Berlusconi
Un erede di Silvio? Nella politica impossibile, nel calcio possono esserci tanti eredi, devo dire che arriveranno tanti Presidenti che faranno la loro storia, ma chi ha vinto più di tutti è stato e sarà sempre lui: dall’invenzione di Arrigo Sacchi all’intuizione di Capello, c’è erano anche molti campioni. Quando guardo i giocatori che abbiamo avuto al Milan è stato incredibile, avevamo anche 3 Palloni d’Oro in rosa”.

La ricerca del bel gioco e l’educazione nei calciatori
“Silvio ha sempre voluto dare alle sue squadre l’idea di bel gioco e di educazione, voleva anche evitare i tatuaggi nei calciatori ma insieme a Galliani abbiamo capito che sarebbe stato difficile (ride, ndr). Sheva e Kakà sono i campioni con cui mio fratello aveva un rapporto speciale, ma non è giusto fare un elenco perché erano tanti i giocatori che piacevano a mio fratello.

Le domeniche a San Siro
“Mio papà ci portava sempre a San Siro, per Milan e Inter, andavamo anche a vedere l’Inter con gli amici. Monza è stata un’avventura decisa insieme a mio fratello perché gli mancava molto il Milan, parlava sempre dei rossoneri con Galliani anche quando era già stato ceduto. Oggi Monza è Milano, è il nostro presente. Silvio ha portato il Monza in Serie C e ora è stabilmente in Serie A, questo è il presente, vedremo il futuro. .”.

 
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