Israele esulta per il ritorno a casa dei quattro ostaggi liberati durante un’operazione delle forze speciali nel campo di Nuseirat a Gaza. Tuttavia, l’azione militare ha suscitato una forte condanna internazionale a causa del numero significativo di vittime civili palestinesi. Il ministero della Sanità di Gaza, controllato da Hamas, ha affermato che almeno 274 persone sono state uccise e 698 ferite durante l’operazione, definendola un “massacro”. Il ministro del Gabinetto di Guerra israeliano Benny Gantz si è dimesso dal governo. Lo ha annunciato lo stesso Gantz in un comunicato ai media, scrive il Jerusalem Post. «Parto con il cuore pesante – ha detto – Non vinceremo questa guerra come avevamo programmato».
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Ostaggi liberati, i dettagli dell’operazione
Secondo il sito saudita Asharq, alcuni membri delle forze speciali israeliane, travestiti da sfollati provenienti da Rafah, sono entrati nel campo di Nuseirat per liberare gli ostaggi. Ynet ha aggiunto che queste unità speciali, composte anche da donne che parlano correntemente l’arabo, hanno raggiunto il campo con un’auto bianca, fingendosi profughe. Due gruppi separati sono stati inviati per liberare i quattro ostaggi, Noa Argamani, Andrey Kozlov, Shlomi Ziv e Almog Meir Jan, trattenuti in due diversi edifici a circa 200 metri di distanza.
Il portavoce dell’esercito israeliano Daniel Hagari ha detto che le forze speciali sono state costantemente sotto tiro durante l’operazione, pianificata da tempo. Hagari ha anche menzionato l’uso di bazooka da parte dei palestinesi, confermando la morte di un ufficiale israeliano, il comandante Arnon Zamora, durante l’operazione. Il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu ha proposto di intitolare l’operazione “Operazione Arnon” in suo onore.
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Ostaggi liberati, reazioni internazionali
Negli Stati Uniti, il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan ha confermato che Washington non ha partecipato militarmente all’operazione, ma ha fornito informazioni di intelligence a Israele. Sullivan ha riconosciuto che i civili erano stati uccisi, ma non ha confermato i numeri forniti da Hamas o da Israele.
Diverse nazioni hanno espresso una forte condanna dell’operazione. Il ministero degli Esteri libanese ha definito l’operazione un “massacro” e ha invitato la comunità internazionale a intervenire immediatamente per fermare il disastro umanitario a Gaza. Anche l’Iran ha condannato fermamente l’operazione, accusando Israele di crimini di guerra e chiedendo un intervento urgente da parte della comunità internazionale. La Turchia ha descritto l’operazione come un “crimine barbaro” e ha invitato il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite a intervenire.
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Nonostante le critiche, Israele ha difeso la sua azione. Il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz ha affermato che Israele continuerà a lavorare con determinazione e forza per liberare tutti gli ostaggi e sconfiggere Hamas, respingendo le accuse di crimini di guerra.
Il rilascio degli ostaggi rappresenta un successo significativo per Israele, ma il costo in termini di vite umane ha suscitato serie preoccupazioni e indignazione a livello internazionale, evidenziando ancora una volta la complessità e la tragicità del conflitto israelo-palestinese.
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