L’arrivo di Baroni può aiutarlo nel nuovo sistema di gioco: la società punta a questo, il danese cerca lo sprint per ritagliarsi un ruolo
C’è anche uno dei giocatori chiamati a cambiare ritmo in casa Lazio Gustav Isaksen. Il danese ha appena concluso una complessa stagione di acclimatamento. Il passaggio dal calcio danese a quello italiano lo ha messo di fronte a diverse difficoltà, dalla lingua italiana all’interpretazione del sistema di Sarri. Tudor non l’ha visto, era uno di quelli sacrificabili per l’allenatore croato. Ora con Baroni in panchina e il ritorno di un modulo che vedrà l’utilizzo di esterni – con ogni probabilità il 4-2-3-1 o il 4-3-3 – Isaksen può tornare ad esprimersi nella sua posizione ideale di ala destra.
Ripartirà da una stagione terminata con 3 gol e 5 assist. Lampi di potenzialità non ancora del tutto espresse per un calciatore chiamato allo sprintanche per onorare l’investimento effettuato la scorsa estate dall’azienda, che lo difese e gli rinnovò la fiducia. Non è l’unico giocatore a faticare al primo anno in Italia e ha tutto: esplosività, freschezza ed estro. E la carta d’identità segna ancora 23 anni, in linea con l’idea dell’azienda di puntare sui giovani. Dovrà fare i conti anche con il concorrenza: arriverà Tchaouna, magari accompagnato da Noslin, utilizzabile sia dalla punta che dall’esterno. Gustav vuole mettersi in marcia e cambia passo, conquista la Lazio e si ritaglia un ruolo importante con Baroni.
