crocevia politico per il futuro della Liguria – .

crocevia politico per il futuro della Liguria – .
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Liguria. I termini scadono venerdì, ma la decisione del gip potrebbe arrivare già oggi Paola Faggioni sulrichiesta di revoca degli arresti domiciliari per il presidente ligure Giovanni Toti presentato lunedì dall’avvocato Stefano Savi. La Procura ha espresso parere negativotemendo non tanto il rischio di reiterazione del delitto, ma quello di prova dell’inquinamento fino al completamento della fase istruttoria.

Non a caso Savi aveva presentato la richiesta la mattina dopo le elezioni, visto che uno dei motivi addotti nell’ordinanza di custodia cautelare era il pericolo di reiterazione del presunto meccanismo corruttivo in occasione della prossima votazione. Secondo l’avvocato le esigenze cautelari, tra cui l’ tutela delle provepoiché “la presenza stessa dell’indagine, con le eccezioni sollevate dai pm”, sarebbe “tale da inibire qualsiasi ripetizione di azioni simili a quelle impugnate, in attesa di giudizio”.

In caso di revoca degli arresti domiciliari si potrebbe adottare una misura più leggeracome l’obbligo di firma, che in ogni caso comunque ciò non impedirebbe a Toti di tornare alla carica di presidente, visto che la sospensione è legata esclusivamente al suo attuale impedimento fisico. E questo elemento, secondo i pm, metterebbe a repentaglio le indagini, che sono ancora in pieno svolgimento. Questo punto è stato contestato anche da Savi: “La sospensione dalla carica di presidente legata alla misura cautelare si caratterizzerebbe come una vera e propria decadenzanon previsto dalla legge proprio per tutelare la volontà popolare espressa attraverso libere elezioni”.

Dimostrare che l’indagine è lungi dall’essere conclusa è il Blitz effettuato ieri dalla Guardia di finanza nel palazzo della Regione. I militari del nucleo di polizia economico-finanziaria hanno setacciato per ore gli uffici della segreteria generale, segno che esistono ancora documenti potenzialmente cruciali per lo sviluppo delle indagini. A ciò si aggiunga che i magistrati devono ancora ascoltare diversi testimoni (tra cui il sindaco di Genova). Marco Bucci) e che sono ancora in corso le analisi sui dispositivi sequestrati agli indagati. Per tutti questi motivi è molto probabile che la richiesta venga totalmente respinta, come era accaduto nei giorni scorsi per l’imprenditore Aldo Spinelli e per l’ex presidente dell’Autorità Portuale Paolo Emilio Signorini.

La questione degli arresti domiciliari è un crocevia politico, oltre che giudiziario. L’ipotesi delle dimissioni in cambio della libertà è stata più volte scartata (anche dallo stesso Toti, nel messaggio inviato al Consiglio regionale), tutto resterà congelato finché il governatore non potrà confrontarsi direttamente con i suoi alleati. Che da oltre un mese ripetono che “deciderà lui”, anche se sembra ovvio che il controllo della situazione sia nelle mani dei dirigenti dei partiti nazionali (Salvini, Tajani e soprattutto Meloni) che dovranno valutare se sarà meglio proseguire con un presidente indagato o affrontare nuove elezioni per togliere il dente.

Insomma, i tempi si preannunciano piuttosto lunghi. Un’attesa che tutto sommato fa comodo a tutti, perché votare dopo l’estate significherebbe avere alleanze pronte e soprattutto candidati. Centrodestra e progressisti cominceranno a parlarne seriamente una volta terminato il secondo turno delle amministrative e della Commissione europea. Ed entrambe le parti lo sanno questa volta il nome non può essere confusovisto il sostanziale bilancio tratto dal voto per le elezioni europee che può rompersi solo con l’emergere di uno figura capace di convincere l’elettorato più incerto. Compresi gli astensionisti che ormai, in Liguria e non solo, contano il 50%.

 
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