Hamas ha ancora 120 ostaggi ma nessuno sa quanti siano vivi – .

Osama Hamdan, portavoce di Hamas, ha spiegato che gli israeliani cercano un cessate il fuoco di sole sei settimane, al termine del quale intendono riprendere le ostilità. Secondo il portavoce di Hamas, gli Stati Uniti non sono riusciti a convincere Israele ad accettare un cessate il fuoco permanente, che per Hamas è una condizione fondamentale per negoziare la liberazione degli ostaggi. Hamdan lo ha specificato Hamas ha bisogno”una posizione chiara sul ritiro completo da Gaza e la fine dell’assedio” e garantisce che “I palestinesi possono determinare il loro futuro in modo indipendente”. con prospettive future volte alla ricostruzione della Striscia.

Cessate il fuoco: ma per quanto tempo?

L’ultima proposta in discussione, un piano israeliano reso pubblico dal presidente americano Joe Biden alla fine del mese scorso, non soddisfa le richieste di Hamas per la fine definitiva della guerra. Le trattative su questa proposta si erano intensificate negli ultimi giorni, facendo sperare di raggiungere un accordo tra le parti. Tuttavia, mercoledì scorso, i negoziati sull’accordo si sono arenati dopo che Hamas ha presentato la sua risposta al documento, 12 giorni dopo averlo ricevuto.

Sinwar, leader di Hamas

La durata del cessate il fuoco rappresenta un punto chiave del contendere per Hamas. Il gruppo teme che Israele non abbia intenzione di portare a termine la seconda fase dell’accordo, che prevederebbe la fine permanente della guerra e il completo ritiro israeliano da Gaza. Tale ritiro dovrebbe essere attuato solo dopo ulteriori trattative tra le parti. Hamdan ha sottolineato che “lalla fine delle ostilità dovrà essere permanente” è questo “Israele deve ritirarsi completamente da Gaza” in modo che si possa parlare di una reale risoluzione del conflitto.

Tuttavia, tale soluzione difficilmente sarà accettata dal governo di Netanyahu. Come nel caso di Putin con l’Ucraina pronta ad aderire alla NATO, Israele non accetterà mai di avere come vicini i terroristi, suoi nemici numero uno. La presenza di Hamas alla guida del popolo palestinese nella Striscia è del tutto evidente incompatibile con la sicurezza del Paesesoprattutto dopo il festival Nova dove il gruppo ha mostrato al mondo l’estrema violenza di cui è capace.

Benjamin Netanyahu, su Rafah
Benjamin Netanyahu

Hamas: il 7 ottobre è colpa di Israele

Riflettendo sugli eventi del 7 ottobre, quando Hamas condusse un attacco contro Israele, Hamdan descrisse l’azione come “una reazione contro l’occupazione“. Parlando da un ufficio a Beirut, poi ha attribuito la responsabilità dell’atto ignobile all’occupazione israeliana.

Hamdan ha sottolineato che i I palestinesi si trovano di fronte ad una scelta tragica: “Se resisti all’occupazione, ti uccideranno. Se non resisti all’occupazione, ti uccideranno o ti deporteranno fuori dal tuo paese. Allora cosa dovremmo fare, aspettare?“. Inoltre, Hamdan ha respinto come false le notizie secondo cui il leader di Hamas Yahya Sinwar avrebbe affermato che la morte di migliaia di palestinesi era un “sacrificio necessario“. Ha bollato tali affermazioni come “messaggi falsi scritti da qualcuno che non è palestinese e si trova fuori dalla Palestina“.

 
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