Resta agli arresti domiciliari Giovanni Toti, il presidente della Regione Liguria coinvolto nell’inchiesta della Procura di Genova per corruzione, scambio di voti e falso. Il giudice per le indagini preliminari Paola Faggioni ha respinto la richiesta di revoca avanzata dall’avvocato Stefano Savi, che aveva presentato l’istanza di revoca del provvedimento o della sua attenuazione lo scorso 10 giugno, dopo il weekend elettorale. Con la tornata elettorale ormai alle spalle e quella prossima tra 18 mesi per il rinnovo del Consiglio regionale, secondo la difesa veniva meno uno dei motivi con cui i pm avevano chiesto e ottenuto la misura cautelare, ossia la ripetizione del crimine. La Procura di Genova aveva però espresso parere negativo al giudice sulla richiesta, motivata dai rischi legati alla possibile reiterazione del reato almeno fintantoché ci fossero ancora esigenze investigative in corso. Il gip ha motivato la sua decisione con il rischio “attuale e concreto” di inquinamento probatorio, ricordando anche il “comportamento evasivo” tenuto dal governatore nel corso delle indagini: “Le indagini sono in pieno svolgimento e, in particolare, le audizioni dei funzionari e dirigenti della Regione Liguria a conoscenza dei fatti in questione, i quali potrebbero essere influenzati o sollecitati dall’indagato a fornire una conveniente ricostruzione dei fatti”.
