Ecco gli europei. Il mash tedesco – giorno 2 – .

Ecco gli europei. Il mash tedesco – giorno 2 – .
Ecco gli europei. Il mash tedesco – giorno 2 – .

Il mash, nel linguaggio giornalistico, è – dice Treccani – un “servizio che riporta gli avvenimenti politici della giornata insieme a dichiarazioni e informazioni”. Per ogni giornata dell’Europeo in Germania, dall’esordio alla finale, ecco i fatti della giornata. Quelli seri e quelli meno seri. Quelli in campo, quelli sugli spalti, quello che c’è in giro. Questo, in breve, è il German Mash.

Il punto

La Germania ha vinto la prima, ma anche un po’ di scozzese. Insomma, l’Europeo è iniziato. L’Italia comincia oggi, contro l’Albania, ma ci sono anche altre due partite. Se sei di quelli che non vogliono perdersene una, tre partite (le altre sono Spagna-Croazia e Ungheria-Svizzera) in un giorno sono praticamente il massimo che puoi permetterti, a parte le ultime due giornate della fase a gironi , in cui ce ne sono quattro, ma devi sceglierne due, perché si giocano contemporaneamente. Lo so, ce n’erano di più ai Mondiali. Ma non dovrei spiegare la differenza, giusto?

Facile, con Kross

Ok, tutti ci aspettavamo che la Germania vincesse, ma loro hanno esagerato. Hanno fatto così tanto che hanno anche segnato il gol della Scozia, che è finito con il nome di Rudiger sul referto. Ma poco fa dicevo che hanno vinto un po’ anche gli scozzesi: un po’ perché erano tanti, perché non smettevano un attimo di festeggiare anche se c’era poco da festeggiare, ma soprattutto per la grande gioia che il Tartan Army ha portato per le strade di Monaco, quei momenti che fanno invidia a chi c’è durante l’Europeo, mentre tu no. Poi, certo, la partita era sbilanciata: ma è facile se Toni Kross giocare con te. Ieri almeno un paio di fonti giurano di averlo visto sbagliare il primo passaggio della partita dopo 66 minuti. Il conteggio totale che ci danno gli statistici è: 101 passaggi completi su 102 effettuati, quindi le fonti sono giuste, quella era sbagliata.

L’Albania come se fosse Football Manager

Qualche settimana fa ho visto mio figlio che, giocando a Football Manager, valutava e “dialogava” con giocatori strani. Gli ho chiesto il motivo e lui mi ha risposto che allenava la nazionale dell’Algeria e in questo modo trovava giocatori idonei per la sua rappresentativa anche se non erano nati lì. Ha fatto qualcosa del genere Silvinho, allenatore dell’Albania: grazie ad un algoritmo è riuscito, dal momento in cui è stato ingaggiato (siamo nel gennaio 20023), a scovare una serie di calciatori che non erano albanesi di nascita, ma avrebbero potuto giocare nella Nazionale albanese e li ha convinti. Oggi avete potuto vedere in campo, ad esempio, Ivan Billiu, terzino professionista del Rayo Vallecano, catalano figlio di due genitori catalani, ma con un trisnonno albanese. Risultato? Diciannove giocatori convocati non sono nati in Albania. Volendo un altro dato: nessuno dei convocati arrivati ​​in Germania gioca nel campionato nazionale. Non sono gli unici: c’è anche la Danimarca, ma senza algoritmo.

Cose belle di Spagna-Croazia

Se dipendesse da me, per parlare di Spagna-Croazia parlerei solo di Modric e Yamal. Rappresentano quello che chiedo al calcio. Modric è uno dei giocatori più belli che abbiamo mai visto e chi se ne frega se ha quasi trentanove anni, finché è in campo possiamo divertirci a guardarlo. Sì, lo so, ieri ho elogiato Kross perché ha deciso di ritirarsi a trentaquattro anni, ma nei confronti di Modric ho una tale venerazione per la sua classe, la sua dedizione, la sua discrezione che il giorno in cui annuncerà il ritiro mi sentirò solo. Lo Yamal invece è quell’altro aspetto importante che tengo in considerazione: avere sempre il coraggio di far giocare chi ha talento, anche se è molto, molto giovane. In Spagna questo accade molto più spesso che altrove, ma se non l’avete visto abbastanza guardatelo oggi e capirete perché bisogna far entrare in campo chi sa giocare molto bene a calcio, a prescindere dall’età. Allora, per spiegarci: Yamal è il giocatore più giovane (a 15 anni e 290 giorni) e cannoniere (a 16 anni e 87 giorni) di sempre nella Liga, il più giovane titolare in Champions League (16 anni e 83 giorni), il più giovane esordiente e cannoniere della Nazionale spagnola (tutti a 16 anni e 57 giorni) e appena entrerà in campo sarà il più giovane di sempre in un Europeo. Compirà 17 anni il giorno prima della finale, se la Spagna ci arriverà.

Marco Rossi e Orban, pronti per i partiti moderati in Svizzera

Marco Rossi, allenatore italiano della nazionale ungherese, ha una responsabilità molto grande. Se in Ungheria gli avversari di Orban dicono che spenda più per il calcio (2,8 miliardi di dollari tra stadi e infrastrutture dal 2010, si stima) che per gli insegnanti, è chiaro quale valore dia al calcio l’eterno (e controverso) premier, che avrebbe pianificato l’intera agenda dei prossimi giorni in base alle partite del Campionato Europeo della sua squadra, alle quali potrà assistere personalmente. Come tanti (ma ne riparlerò), usa il calcio come strumento di consenso, elemento fondamentale nella costruzione del soft power. Si punta infatti molto sul risultato di Euro2024. Se fossi Rossi mi preoccuperei di cercare di accontentarlo.

In Svizzera non hanno queste preoccupazioni. Hanno cioè preoccupazioni tipicamente svizzere. Cosa succede, ad esempio, se vince la Nazionale e qualcuno vuole festeggiare rompendo la proverbiale pace cantonale? Ecco la risposta: la Regione ci informa che ci sarà “sostanziale tolleranza per i caroselli post partita”. Tradotto: sarà consentito suonare il clacson per festeggiare fino a un’ora dopo la partita, la polizia interverrà solo in situazioni di rischio (se qualcuno si sporge dai finestrini dell’auto, mentre nessun bonus per l’ubriachezza) e in alcune città il i cortei potevano essere incanalati in maniera ordinata. Per chiarire: suonare il clacson come espressione di gioia è vietato dal codice della strada. Un matrimonio nel sud dell’Italia finirebbe praticamente con un’incursione.

C’è un altro algoritmo!

No, non è proprio un algoritmo, ma mi è sembrato efficace giocare con quello realizzato ieri da Opta. Si tratta del modello statistico CIES, realizzato tenendo conto dei minuti giocati dai convocati, ponderati con il livello sportivo delle partite. Se siete arrivati ​​fin qui e avete capito di chi sto parlando, sappiate che secondo questo indice di competitività la favorita è la Germania, leggermente rispetto alla Spagna. Poi ci sono Francia e Inghilterra, l’Italia è settima. E già che ci siamo, qualche numero in più: la Premier League è il campionato con più giocatori (96), ma non troppo distante c’è la Serie A (91) e su ventuno è presente almeno un giocatore del campionato inglese. ventiquattro squadre nazionali. La squadra più esperta – non la più anziana, il dato si calcola in base alle presenze dei suoi giocatori nei tornei internazionali – è la Croazia (che conta quattro giocatori con oltre cento presenze), seguita dal Portogallo e, sorprendentemente, dalla Svizzera. Chissà se ci saranno numeri da dare fino alla fine dell’Europeo. Curioso, vero?

 
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