Rossi campione a caccia d’oro (8-7) dopo una grande rimonta. Azzurri penalizzati dalle espulsioni – .

Calcio storico 2024: i Rossi ancora campioni. Con la “caccia all’oro”

FIRENZE – Ha le lacrime agli occhi, Alessandro Franceschi, detto ‘i Ciara, anima dei Rossi: campioni per il secondo anno consecutivo. Con la caccia all’oro, l’ottavo del match. Caccia decisiva in quelli che ormai vengono chiamati supplementari. Non ci sono tempi supplementari: quella strana rincorsa, arrivata dopo 7-7 dei cinquanta minuti regolamentari, diventa metallo prezioso. Una rincorsa che non ha il nome del marcatore, ma che nasce da un tiro da centrocampo, con la palla poi toccata da almeno tre giocatori prima, con l’ultimo rimbalzo, di finire in rete, beffardamente, di destro. davanti agli increduli tifosi azzurri.

SVOLTA – Quei tifosi che da tempo anticipavano la vittoria, soprattutto al 41′, a nove minuti dalla fine, quando Marcelli aveva segnato il 7-3 con un gran tiro da quasi metà campo, una rincorsa di grande balistica capacità. Mi ha ricordato quelli memorabili di Gianluca Lapi. Ma la caccia di Marcelli era un’illusione. Gli Azzurri si sono lasciati trasportare. Un punto di svolta. Tre di loro sono stati espulsi. Raffica di decisioni degli arbitri: che al termine della partita sono state contestate dai tifosi del quartiere Santa Croce. Anche con il lancio di una bottiglia.

REGOLE DA CAMBIARE – Ma questo è il calcio storico. Quattro cacce in anticipo non ti bastano se mancano circa dieci minuti alla fine e ti ritrovi seriamente in inferiorità numerica. Con questa regola del testa a testa, imposta negli ultimi anni per evitare gigantesche risse, basta poco per rompere l’equilibrio. Il gioco testa a testa provoca molte pile di kicker che si annullano a vicenda. La squadra che ha più calci di punizione trova inevitabilmente la caccia. Ecco perché ritengo che la norma debba essere cambiata. Così come è insopportabile la presenza, in mezzo al campo, di capitani e alfieri che sono lì ad avere il fiato sul collo dei giocatori. Capitani e alfieri dovranno tassativamente restare nella garitta, come in passato. Così come gli allenatori dovrebbero essere costretti a restare in disparte. Riesci a immaginare l’italiano che si avvicina a Nico Gonzalez per dirgli come segnare gol? Bisogna tornare all’antico: perché se la livrea del calcio non si ispira alla partita del 17 febbraio 1530 è un’altra cosa. Oppure non è niente.

Sara Funaro, Dario Nardella, Eugenio Giani con i magnifici messaggeri Luca Minetti e Franck Ribéry (foto Instagram Giani)

RIBERY – A proposito di calcio moderno, omaggio a Frank Ribery, che da veterano ha vestito la maglia viola ma ha saputo comunque onorarla. E omaggio a Luca Minetti, allenatore della Rari Nantes FlorentIA, che ha riportato in Serie A i “nostri” sette bellissimi biancorossi.

“ZIO” ZENA – Ma rivediamo il resoconto di questa partita, che è stata comunque esaltante. Di fronte i Reds privi di un punto fermo come Manuel Lopez, fuori dopo la semifinale con i Bianchi. Partita iniziata bene dai Rossi con la rincorsa di Renzoni (6′). Pareggio dopo tre minuti grazie ad un ottimo tiro di Andreade. Poi sale agli onori della cronaca il “nipote d’artista”, Davide Ceccherelli: suo zio è Gabriele Ceccherelli, il mitico “Zena”. Davide segna il 2-1 e anche il 3-1. Imitato da Andreade, solido e sicuro di sé, bravo come attaccante, cioè come sensale, ma anche come “gazzella” che guida la caccia.

GENIO D’ERRICO – Si ripropongono i Rossi con Renzoni che segna l’inseguimento del 4-2 dopo un’azione spettacolare di D’Errico che attraversa la sabbia da destra a sinistra con palla in mano, vede Renzoni sulla sponda opposta su calcio d’angolo. il suo occhio: lo serve ed è il secondo combattente rosso. Ma gli azzurri non mollano davanti a Davide Ceccherelli e Andreade segna ancora. Sul 6-2 sembra quasi finita. I Rossi segnano con Gherdovic, ma è solo 6-3.

FATTORI EROICI – E siamo alla caccia al capolavoro di Marcello, da centrocampo, la “caccia al Lapi”. L’inseguimento del 7-3. E’ il 41esimo minuto. Ma arrivano le espulsioni pesantissime per gli azzurri. E salgono in cattedra due bravissimi calciatori rossoneri: Gianassi e Leonardo Fattori, una sorta di Enrico Toti: zoppicante ma bravo ad andare due volte a caccia. È lui a dare nuovo slancio ai Reds. Li porta a 7-5. E poi Cecconi realizza il 7-6 al 47′. Il pareggio è arrivato con Matteo Manuel (se ho capito bene il suo nome) al 49′. Al cinquantesimo minuto trovano il pari Azzurri e Rossi. Ed è qui che, dopo un paio di minuti di “supplemento”, arriva la caccia all’oro: lancio di un rosso da centrocampo, lo toccano in tre, Davide Ceccherelli tenta invano di parare il suo gol, ma sfiora di poco la palla che, beffarda come in un film dal finale da brivido, rimbalza ancora e finisce, precisa e imprendibile, in rete. Vincono i Reds. Campioni per il secondo anno consecutivo. Ma onore agli Azzurri. Viva Fiorenza!


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Azzurri, calcio storico 2024, Davide Ceccherelli, Leonardo Fattori, regole da cambiare, Rossi

 
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