Benevento: domani incontro pubblico sui diritti dei detenuti, organizzato dal garante Sannino. Patrizia Sannino, Garante delle persone private della libertà personale della Provincia di Benevento, comunica che, d’intesa e in collaborazione con le Associazioni sensibili al tema dei diritti dei detenuti, ha promosso per martedì 18 giugno 2024 alle ore 10.30 presso la Centro “La Pace” in via Antonio Cifaldi del capoluogo sannita, un incontro pubblico sulle condizioni di vita nelle carceri e per il risanamento del sistema carcerario.
La manifestazione al “Centro La Pace”, come quelle dei mesi precedenti, si inserisce nell’ambito delle iniziative promosse a livello nazionale dalla Conferenza dei Garanti dei diritti dei detenuti per sensibilizzare l’opinione pubblica e la politica sulla tragica sequenza dei suicidi all’interno delle carceri. muri degli istituti penitenziari (in totale hanno superato le 45 unità in questi primi sei mesi del 2024).
Anche in questa occasione, la Conferenza Nazionale ha lanciato un Appello dal titolo: “I suicidi in carcere: risposte immediate, urgenti e concrete”, il cui testo si riporta di seguito:
«Sono trascorsi ormai tre mesi dall’appello “Servono interventi urgenti contro il sovraffollamento e i suicidi nelle carceri”, con cui il Presidente della Repubblica invitava la classe politica del nostro Paese ad adottare con urgenza misure immediate per allentare il clima di tensione che si respira nelle carceri italiane, causato principalmente dal sovraffollamento, dalla carenza di personale e dall’inefficienza dell’assistenza sanitaria intramurale.
Con grande preoccupazione, rileviamo, ancora una volta, la sostanziale indifferenza della politica verso l’aggravarsi dello stato di sofferenza dei detenuti, verso il peggioramento delle condizioni di vita delle nostre carceri che, lungi dal consentire quella “realizzazione del volto costituzionale della pena”, continuano a tradire i principi costituzionali fondamentali europei e internazionali su cui poggia lo Stato di diritto e a umiliare continuamente la dignità”.
