La Liguria sfiora il 60%, ma Genova è ancora indietro – .

La Liguria sfiora il 60%, ma Genova è ancora indietro – .
La Liguria sfiora il 60%, ma Genova è ancora indietro – .

La raccolta differenziata in Liguria nel 2023 ha raggiunto quasi il 60%, in aumento dal 57,64%. Il dato, però, potrebbe essere più alto: escludendo il Comune di Genova, la Liguria supererebbe l’obiettivo del 65% (65,94%), ma la performance del capoluogo ligure, la cui raccolta differenziata è al 47,02%, si trascina al di sotto del resto della la Regione.

È quanto emerge dai dati consolidati accertati dalla Regione Liguria e approvati con delibera di giunta, su proposta dell’assessore al Ciclo dei rifiuti Giacomo Giampedrone.

In totale lo sono 139 comuni hanno superato la soglia del 65%. della raccolta differenziata e che avranno diritto, a partire da luglio, alle agevolazioni fiscali per il conferimento in discarica della frazione residua, suddivise in fasce di risultato, con un risparmio dal 30% al 70% sull’importo base.

Nello specifico, la percentuale complessiva della raccolta differenziata 2023 nel territorio ligure è pari a 59,35% in costante aumento rispetto al 57,64% dell’anno precedente, al 55,71% nel 2021, al 53,46% nel 2020, con un incremento di 21 punti percentuali in più rispetto al 38,63% del 2015.

A livello provinciale, esso La Spezia mantiene il primato nella raccolta differenziata che è ulteriormente cresciuta 76,21% seguito da Savona con il 63,05%, dato sostanzialmente stabile rispetto all’anno precedente. Segue, con un incremento di due punti percentuali rispetto al 2022, la provincia di Imperia a cui arriva 57,12% e il Città Metropolitana di Genovache raggiunge il 53,84%: su quest’ultimo dato incide, come accennato, il risultato del Comune di Genova che comunque cresce sensibilmente fino al 47,02%, contro il 43,46% dell’anno precedente. Escludendo il Comune di Genova, la Liguria supererebbe il target del 65% (65,94%), mentre il resto della Città Metropolitana sarebbe già al 68,14%.

I comuni con una percentuale di raccolta differenziata superiore all’80%: Riccò del Golfo (leader anche nel 2023 con l’89,85%), Pieve Ligure (86%), Vendone (84,58%), Rialto (83,68%), Mignanego (82,810%), Sant’Olcese (82,36%), Ortovero (82,32 %), Luni (82,31%), Cairo Montenotte (82,06%), Castelnuovo Magra (81,55%), La Spezia (81,37%), Leivi (81,35%), Framura (81,29%), Vessalico (81,08%), Villanova d ‘Albenga (80,75%), Carrodano (80,70%), Ceranesi (80,62%) e Serra Riccò (80,36%).

“Un risultato senza dubbio importante, frutto di un impegno costante da parte dell’amministrazione regionale su un tema delicato e rilevante per il futuro di tutti noi e del nostro territorio come quello della gestione dei rifiuti – commenta il presidente ad interim della Regione Liguria Alessandro Piana – Fondamentale è stato il lavoro svolto dalla Regione, ma ovviamente è altrettanto importante il lavoro portato avanti dai Comuni e dai cittadini, grazie alla cui collaborazione stiamo proseguendo su questo percorso virtuoso”.

“Siamo molto soddisfatti del lavoro che stiamo portando avanti insieme alle amministrazioni comunali con il fondamentale supporto dei cittadini sempre più attenti al corretto smaltimento dei rifiuti – dichiara Giacomo Giampedrone -. Ad oggi sono 139 i Comuni che hanno raggiunto e superato la percentuale del 65% di raccolta differenziata: erano 32 nel 2015. Questi dati confermano la validità dell’approccio avviato 9 anni fa, con la Regione al fianco dei Comuni più in difficoltà rispetto ad un cambiamento radicale di approccio e di cultura nella gestione del ciclo. I risultati sono evidenti. Proseguiremo su questo percorso virtuoso convinti di poter migliorare ulteriormente anche grazie all’attuazione del Piano Regionale che, per la prima volta nella storia della Liguria, mira a chiudere il ciclo per garantire l’autosufficienza della nostra regione nei rifiuti gestione”.

Fra i comuni con oltre 15mila abitanti hanno superato il 65% di raccolta differenziata il comune di La Spezia (81,37%) seguito da Albenga (75,04%), Sestri Levante (73,20%), Imperia (68,78%), Chiavari (68,52%) e Sarzana (65,54%).
Leggera flessione per Rapallo e Sanremo, che scendono rispettivamente al 62,63% e al 58,81%, mentre, seppur in miglioramento, restano agli ultimi posti Genova (47,02%), Savona (43,76%) e Ventimiglia (28,40%).

Ricomincia a salire, anche se leggermente produzione totale di rifiuti urbaniche si attesta complessivamente a 804.972 ton contro le 803.108 ton dell’anno precedente.

Per quanto riguarda la suola frazione indifferenziata residua, i comuni che hanno un peso pro capite inferiore a 100 kg/abitante annui scendono a 53, contro i 60 dell’anno precedente. Di questi ce ne sono 8 che non raggiungono nemmeno i 60 chili per abitante all’anno: il più virtuoso è Ricco del Golfo, con soli 40 kg/abitante all’anno di indifferenziato da smaltire, che ha scalzato Vendone che segue ancora con 44 kg /abitante anno.

La delibera stabilisce inoltre l’ contributo economico da corrispondere entro settembre ai 63 Comuni in cui è stata riscontrata un’eccedenza di rifiuti indifferenziati rispetto agli obiettivi prefissati: i contributi complessivi scendono da circa 425mila euro a poco più di 367mila euro (-13,5%).

La maggior parte del contributo da versare è dovuto dal Comune di Genova (251.948,98 euro rispetto a 303.710,81 euro del 2022). Seguono i Comuni di Savona (33.139,98 euro contro 35.121,89 euro su base 2021) e Ventimiglia (26.780,34 contro 29.764,68). Poi ci sono solo altri 11 comuni tenuti a pagare più di 1.000 euro, mentre altri 49 comuni dovranno pagare importi inferiori a 1.000 euro.

 
For Latest Updates Follow us on Google News
 

PREV faceva mille chilometri alla settimana per i suoi figli – .
NEXT motociclista perde il controllo del veicolo e muore a seguito di un incidente – .