Ilaria Salis prende posto e lancia il pacco contro l’Avs: scoppia il caso

Ilaria Salis prende posto e lancia il pacco contro l’Avs: scoppia il caso
Ilaria Salis prende posto e lancia il pacco contro l’Avs: scoppia il caso

Ieri mattina, alla Cooperativa Labriola di Milano, c’erano tutti ad aspettare lei, Ilaria liberata. Il nuovo eurodeputato Salis doveva parlare in videocollegamento dalla casa dei suoi genitori a Monza, invece suo padre Roberto è apparso ancora una volta in tv. Ilaria era ancora “troppo stanca” anche solo per salutare velocemente quella comunità che l’ha adottata e le ha permesso di essere eletta a Bruxelles, lasciare gli arresti domiciliari a Budapest e probabilmente sfuggire, grazie all’immunità, al processo che vede imputata in Ungheria. Tutte cose che avrebbero meritato almeno lo sforzo di un veloce saluto dal salotto. Non è un caso che appena terminato il collegamento con casa Salis tra i partecipanti sia scoppiato l’inferno. «E Ilaria?» – chiese un militante un po’ seccato. «Ci ​​avevi detto che non eri nelle condizioni di intervenire» ha spiegato il moderatore di giornata, microfono in mano ed evidentemente imbarazzato. «Ma hai ottenuto 170mila preferenze, sei deputato», ha risposto un altro. E quello: “Dovresti passare 16 mesi in prigione in Ungheria…”. “Ma ci si aspettava che lei intervenisse”, hanno sottolineato altri passanti piuttosto irritati.

Il “pacchetto” che Ilaria Salis ha consegnato ad organizzatori e militanti, che fino a pochi minuti prima avevano ricevuto rassicurazioni sulla sua partecipazione, potrebbe essere il sintomo di qualcosa di più profondo della semplice stanchezza. L’impressione che si è fatta strada dal giorno dello spoglio delle elezioni europee è quella di un reciproco distanziamento tra i partiti. Una sorta di quid pro quo che si può tradurre così: i Verdi e la Sinistra avevano bisogno dei voti garantiti dalla candidatura mediatica di Salis per superare lo sbarramento del 4% ed entrare nel Parlamento Europeo; Ilaria aveva bisogno di un partito fortemente ideologico che la facesse eleggere a Bruxelles per uscire dai guai e tornare in Italia. Ora che entrambe le parti hanno raggiunto la soddisfazione, l’incantesimo sembra essersi spezzato. Prima parlavamo del conteggio. Da lì è stato chiaro che qualcosa nella narrazione stava cambiando. Ottenuto il risultato, Bonelli e Fratoianni si sono subito affrettati a sminuire il ruolo di Ilaria. Bonelli, intervistato da Avvenire, ha spiegato che il successo è dovuto: «A un programma chiaro, inequivocabile, incentrato su temi molto sentiti. Quello della guerra soprattutto (…) Ma anche l’aver detto chiaramente che il massacro dei civili a Gaza è un crimine contro l’umanità (…). Poi ci sono le nostre posizioni chiare sulla crisi climatica”. Ottime candidature come quella di Ilaria Salis? Liquidati subito: «Insieme al programma, sono stati l’elemento che ci ha permesso di dare una fisionomia alla nostra alleanza». Punto.

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Una freddezza che si è notata anche sabato pomeriggio a Monza. Sotto la casa dei genitori c’erano tanti giornalisti e qualche curioso, ma mancava del tutto l’armamentario tipico della sinistra, fatto di militanti celebrativi, sventolio di bandiere con falce e martello e l’immancabile coro “Bella Ciao”. Ma sono mancati soprattutto i leader politici che le hanno tenuto la mano a distanza per un mese e che si sono guardati bene da non andare ad abbracciarla al suo ritorno. Inoltre, al momento in cui questo giornale va in stampa, non risulta alcuna dichiarazione dei due leader che abbia provocato un silenzio mediatico quantomeno sospetto sul ritorno di Ilaria in Italia. Il terzo indizio è la freddezza di Ilaria di fronte a tutti questi avvenimenti. È vero, immaginiamo che il viaggio in macchina da Budapest non sia stato rilassante, ma il fatto che in due giorni non sia riuscita nemmeno a dire “grazie” di persona alla sua nuova comunità politica lascia perplessi; che non abbia trovato la forza di sedersi qualche istante davanti alla telecamera solo per salutare la festa di ieri ci sembra quantomeno sospetto. «Ilaria non era nelle sue condizioni» si sono affrettati a spiegare gli organizzatori con non poco imbarazzo per giustificare la sua assenza. E poco dopo papà Roberto ha ribadito come «Ilaria è molto stanca e sfinita» e che «si prenderà un po’ di tempo per riposarsi».

Detto con il massimo rispetto, ci resta l’impressione di una liaison tra Ilaria e Avs che rischia di finire prima ancora di iniziare. Ha ottenuto quello che voleva, la libertà. Anche Bonelli e Fratoianni, i voti e le poltrone, ormai si rendono conto che una figura come la sua potrebbe essere troppo ingombrante per un partito piccolo come l’Avs, che era già scampato alle vicende di Soumahoro & famiglia. Il rischio di fare il bis non sembra entusiasmarli più di tanto. Per capire se queste nostre impressioni siano corrette o meno non dovremo aspettare molto. Prima o poi Ilaria dovrà iniziare la sua attività politica. Roberto Salis assicura che la figlia “sarà una sorpresa per tutti”. E forse è proprio questo il timore per cui il duo Bonelli-Fratoianni sembra preferire agire con prudente distacco. Scaricare Salis.

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