Un paio di settimane fa abbiamo visto la conferma della crescente influenza dei calendari politici dopo che i risultati elettorali in Messico, Sud Africa e India hanno scosso i mercati e le valute di quei paesi. La profonda incertezza sull’esito delle elezioni parlamentari francesi ha scosso gli asset e le valute europee, con l’euro, i titoli di stato e le azioni francesi in testa. La politica è al centro dell’attenzione e nemmeno la buona notizia di un’inflazione statunitense inferiore alle attese all’inizio della scorsa settimana e il conseguente calo dei tassi del Tesoro statunitense sono stati sufficienti a sostenere le valute europee. Come ulteriore esempio del ruolo centrale della politica, la valuta con la migliore performance della settimana è stata il rand sudafricano, sostenuto dalla notizia di un accordo favorevole al mercato tra l’ANC e l’Alleanza Democratica centrista.
Ha in programma poche pubblicazioni questa settimana, solo gli indici PMI globali sull’attività commerciale, che non saranno disponibili fino a venerdì. Più importanti per l’euro saranno i risultati dei sondaggi e le possibili alleanze della Francia, poiché i mercati sperano che gli alleati centristi di Macron possano evitare una maggioranza assoluta di destra o di sinistra. L’evento chiave di politica monetaria sarà la riunione di giugno della Banca d’Inghilterra, dove non sono attesi cambiamenti e i mercati si concentreranno sulle indicazioni prospettiche fornite dal Comitato di politica monetaria riguardo alle previsioni di un primo taglio.
euro
Quanto più i mercati analizzano i potenziali esiti delle elezioni dell’Assemblea francese del 30 giugno, tanto meno li trovano soddisfacenti. In aggiunta all’incertezza, c’è la possibilità che la presidenza di Macron venga sostituita da una maggioranza di destra o di sinistra che ritirerà le riforme di Macron, aumenterà la spesa e sarà più ostile al progetto europeo. Gli spread delle obbligazioni francesi rispetto a quelle tedesche sono saliti a livelli mai visti dalla crisi dell’euro più di dieci anni fa, e gli asset rischiosi europei sono crollati anche se il mercato azionario statunitense ha continuato a stabilire nuovi record. Si prevede che gli indici PMI di questa settimana mostrino un miglioramento persistente, in linea con una crescita economica modesta, ma i dati saranno oscurati dagli eventi politici francesi e dalle reazioni degli investitori.
Dollaro statunitense
Il dato molto apprezzato sull’inflazione di maggio è stato in netto contrasto con l’atteggiamento relativamente aggressivo della Fed nelle ore successive. Il diagramma a punti suggerisce che la maggior parte dei funzionari del FOMC vede spazio per un solo taglio da qui alla fine dell’anno, anche se il presidente Powell ha sottolineato che tutto dipenderà ancora dai futuri dati sull’occupazione e sull’inflazione. La prossima settimana, le turbolenze politiche in Francia distoglieranno l’attenzione dal dollaro statunitense, ma le vendite al dettaglio e i PMI continueranno a fornire un’indicazione importante sulla misura in cui la domanda statunitense sta rallentando.
Sterlina inglese
La Banca d’Inghilterra dovrà tenere conto dei recenti segnali contrastanti provenienti dall’economia britannica. Da un lato, i dati sull’occupazione di maggio hanno mostrato chiari segnali di rallentamento del mercato del lavoro. D’altro canto, la sorpresa al rialzo dell’inflazione di aprile, in particolare nella componente dei servizi, suggerisce un rallentamento nell’inizio del ciclo di tagli. I dati sull’inflazione di maggio verranno pubblicati un giorno prima della riunione dell’MPC, il che non fa altro che aumentare l’incertezza. Le elezioni nel Regno Unito, tuttavia, non stanno facendo alcuna differenza in termini di asset, poiché fin dall’inizio è stata scontata un’ampia maggioranza laburista.
