“Il fuoco è vivo dentro di me, il Barcellona mi ha fatto bene” – .

Il fine settimana del GP di Spagna ha visto Lewis Hamilton particolarmente brillante. Il sette volte campione del mondo ha battuto il compagno di squadra George Russell sia in qualifica che in gara, dove ha ottenuto il suo primo podio della stagione con una Mercedes che sembra essersi lasciata alle spalle i problemi di inizio stagione. Gli aggiornamenti portati negli ultimi weekend hanno dato risposte positive che il team spera ora di confermare al Red Bull Ring, sede del GP d’Austria.

Hamilton: “Non avrei mai pensato di tornare in F1 dopo 18 stagioni”

Parlando del suo eccellente risultato a Barcellona, ​​che gli ha permesso di estendere a 18 la sua serie di stagioni consecutive con almeno un podio, Hamilton ha detto: “Non pensavo che sarei ancora in F1 alla mia età, dopo 18 anni, ma mi sento ancora bene e Barcellona è stato un weekend positivo. Abbiamo fatto molti progressi ed è bello vedere che il duro lavoro sta dando i suoi frutti. Penso che ci sia grande energia nella squadra e finalmente c’è una chiara direzione di sviluppo che sta dando risultati. Per quanto mi riguarda, Sono felice di essere di nuovo competitivo“.

Hamilton, che era sembrato un uomo di poche parole alla vigilia del weekend di Barcellona, ​​sembra essere stato galvanizzato dal risultato in Spagna: “È stato bello fare una gara come quella di Barcellona, ​​lottare per i sorpassi e cose del genere. È positivo e Era da un po’ che non provavo queste sensazioni. Ogni tanto ci vogliono giornate così, il fuoco è ancora vivo dentro di me, devo solo tenerlo vivo e giornate così aiutano“.

L’attacco alla leadership della Red Bull

Negli ultimi gran premi gli avversari della Red Bull si sono avvicinati sempre di più alle prestazioni della scuderia austriaca, con un livellamento che dopo McLaren e Ferrari sembra aver coinvolto definitivamente anche la Mercedes. Hamilton non si sorprende di questo andamento, simile a quello sperimentato dalla Mercedes al termine del precedente regolamento tecnico, quando la Red Bull riuscì a strappare il titolo Piloti 2021: “Sorpreso dalle difficoltà della Red Bull? È proprio il modo in cui sta andando lo sport. Siamo quasi alla fine del ciclo di queste normative e Trovare miglioramenti è difficile per chi, come loro, è avanti da molto tempoHanno anche meno tempo per svilupparsi e quindi è naturale che gli altri si avvicinino, ma continuano a fare un lavoro incredibile.“.

Un nuovo rimpasto di valori in pista potrebbe arrivare nel 2026, quando entreranno in vigore i nuovi regolamenti. Hamilton teme che i cambiamenti possano rompere ancora una volta l’equilibrio che sta formando in questi mesi: “Se guardiamo al passato, c’è sempre stato un lungo periodo di dominio che vogliamo cambiare. Ora è un momento emozionante ed è quello che vuoi vedere fin dall’inizio. Nel 2026 ci saranno probabilmente dei rimescolamenti e ci sarà un nuovo lavoro di recupero da parte delle squadre. Quelle indietro hanno più tempo per svilupparsi, ma Sarebbe utile se ci fosse un modo per aiutare chi sta dietro a livellare un po’ il campo di giocoMa se nel 2026 accadrà ciò che è sempre accaduto, dovremo riflettere un po’ su questo tipo di cambiamenti.“.

Le insidie ​​del weekend Sprint

In Austria, come negli ultimi due anni, torneremo a gareggiare nel formato Sprint, limitando quindi il lavoro di messa a punto della monoposto a un solo turno di prove libere: “La nostra macchina in genere non è molto veloce quando viene messa in pista per la prima volta, ma in Canada lo è stata – osservò Hamilton – Vedremo venerdì. Ma io Adoro gli Sprint Weekend perché non ti danno molto tempo per lavorare“.

Alle difficoltà del format Sprint si aggiungono quelle legate alla gestione delle gomme, aspetto sempre molto critico con le monoposto attuali: “L’auto aerodinamicamente è sempre su una lama, non è facile bilanciarla con la parte meccanica – osservò Hamilton – L’equilibrio tra curve lente e veloci è sempre molto delicato. La temperatura degli pneumatici, tuttavia, è sempre cruciale. La Ferrari, ad esempio, in Canada ha pagato questo, ma è una cosa molto difficile e può anche cambiare con il giro di preparazione che si fa. E’ un problema che c’è sempre stato da quando sono in F1. Se hai le temperature giuste puoi fare bene, altrimenti rischi anche di uscire nel Q1 o Q2“.

 
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