Caldaie a gas, l’Europa ha deciso di stop ai bonus dal 2025 – .

Caldaie a gas, l’Europa ha deciso di stop ai bonus dal 2025 – .
Caldaie a gas, l’Europa ha deciso di stop ai bonus dal 2025 – .

La corsa “verde” dell’Europa continua. Le regole relative all’utilizzo di tutto ciò che risulta inquinante, infatti, diventano sempre più stringenti. E così dopo la continua spinta verso le auto elettriche, nella già rigida direttiva sulle case verdi (Direttiva sulla prestazione energetica nell’edilizia n. 1275/2024), pubblicata sulla Rivista Europea lo scorso 8 maggio ed entrata in vigore il 28 maggio, appare la l’ennesimo ‘diktat’ del fronte Ue anche per quanto riguarda caldaie.

La linea dura che emerge è rivolta a caldaie a gas. Per invogliare sempre più utenti ad utilizzare caldaie che funzionano con componenti poco inquinanti, gli incentivi per le caldaie a gas termineranno a breve. Lo stop inizierà da gennaio 2025rappresenta l’ennesimo duro colpo per i consumatori italiani, che sono i più colpiti dai ritardi nel raggiungimento dell’azzeramento delle emissioni di CO2.

Dettagli di seguito.

Caldaie: quali saranno incentivate dal 2025

Niente più incentivi sulle caldaie se almeno il 51% di essi non sono alimentati a biogas. Questa sarebbe l’interpretazione restrittiva che sembra prevalere leggendo il contenuto delle linee guida della Direttiva Green Homes. Tale disposizione sembrerebbe valida a partire dal 1° gennaio 2025. È quanto si apprende dalla bozza delle linee guida relative alla Direttiva Green Homes. Ancora un altro passo verso la guerra dichiarata ai combustibili fossili. E sebbene si tratti solo di indicazioni che non vincolano in tutto e per tutto gli Stati membri come invece fa la direttiva, hanno comunque un peso importante, dando un’indicazione precisa sull’orientamento delle politiche di Bruxelles.

Questa previsione penalizza paesi come l’Italiain cui, al momento, guardando al volume di gas trasportato dalla rete nazionale, il biometano è una quota davvero minima. L’obiettivo a lungo termine è di arrivare a una quota del 10%, che comunque sarebbe molto lontana dal 51% richiesto da Bruxelles. Senza contare che il biometano, in futuro, sarà utilizzato per usi industriali, piuttosto che nel settore residenziale. In definitiva, gli obiettivi dell’UE sono difficilmente realizzabili in così poco tempo nel nostro Paese.

Agevolazioni sull’acquisto di caldaie a gas in scadenza entro il 2024

Fino al 31 dicembre 2024 sarà comunque possibile beneficiarne sconti sull’acquisto di caldaie, anche a gas. Dopo quella data l’Italia sarà probabilmente costretta a rivedere i vari bonus in linea con le indicazioni di Bruxelles.

Tra le misure di cui godere ancora per qualche mese troviamo il bonus ecologicocon cui è dovuta una detrazione del 65% come bonus caldaia per l’acquisto e l’installazione di caldaie a condensazione di classe energetica almeno A. Per beneficiare di questa detrazione fiscale è necessario installare anche sistemi avanzati di termoregolazione di classe V, VI o VII.

Troviamo poi anche il premio ristrutturazione, Chi permette di includere la sostituzione della caldaia nella manutenzione straordinaria della casa, con una detrazione del 50%. Questo incentivo è valido anche se non si installano sistemi avanzati di termoregolazione ed è cumulabile Bonus mobili.

Infine, puoi anche beneficiare del Bonus caldaia 70%, nell’ambito del SuperbonusQuesta agevolazione fiscale consente di ottenere una detrazione del 70% per la sostituzione dell’impianto di riscaldamento condominiale.

Stop alle caldaie a gas entro il 2040

L’obiettivo che l’UE si è prefissata è di avere edifici a zero emissioni entro il 2050. Entro tale scadenza tutti i paesi devono aver completato con successo il lavoro di decarbonizzazione totale, attraverso varie “fasi” con una scadenza prestabilita. Nello specifico, ogni Stato membro dovrà adottare un piano nazionale che preveda la riduzione progressiva dei consumi energetici negli edifici residenziali con un taglio del 16% entro il 2030 e del 20-22% entro il 2035. Ogni Paese potrà decidere quali edifici concentrarsi, con il vincolo di garantire che almeno il 55% della riduzione del consumo medio di energia primaria sia ottenuto attraverso la ristrutturazione degli edifici con le peggiori prestazioni in termini energetici.

Ci sarà poi un’altra data importante 2040, in cui viene fissato lo stop ai combustibili fossili, con la conseguente eliminazione delle caldaie a gas. In ogni caso, tale scadenza non deve essere vista in maniera del tutto vincolante ma piuttosto come un obiettivo importante da rispettare, tenendo conto di piccoli margini di ritardo.

Possibile revisione delle previsioni dell’UE?

La situazione descritta è quella che ci attende nei prossimi anni, con un ‘timeline’ serrato e particolarmente impegnativo per paesi come l’Italia dove le caldaie a combustibili fossili sono ancora ampiamente utilizzate. Le elezioni europee di inizio giugno potrebbero tuttavia portare a qualche ripensamento.

Questo è ciò che auspicano soprattutto i partiti di destra che, avendo ottenuto un ampio consenso, potrebbero spingere per questo rivedere alcuni punti del ‘dossier’. Tuttavia, questo si saprà entro la fine del 2024, quando entrerà in carica la nuova Commissione europea.

Conclusioni

Una vera sfida può essere definita comeadeguamento alla direttiva sulle case verdi di stampo europeo. Tra le varie imposizioni che l’Italia sarà costretta a sostenere, troviamo lo stop agli incentivi sulle caldaie a metano a partire dal 2025. Dal 31 dicembre 2024, quindi, chiuderanno definitivamente i vari ‘bonus’ che prevedono la sostituzione o comunque l’installazione di una caldaia a gas. Dal 2025, il Governo dovrà rivedere gli incentivi che dovranno comunque comprendere le caldaie alimentate per metà a biogas.

E nel frattempo lo spettro di… stop definitivo alle caldaie a gas dal 2040anche se non dovrebbe essere visto in modo totalmente restrittivo.

Resta da vedere se, quando prenderà forma la nuova Commissione Ue, ci sarà spazio per una revisione o se tutto verrà lasciato com’è stato stabilito.

 
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