tutti gli undici imputati sono stati assolti – .

tutti gli undici imputati sono stati assolti – .
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TREVISO – Tutti i cinque imputati accusati di sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione nel processo per una rete di ragazze squillo pubblicizzata online sono stati assolti. L’accusa aveva chiesto quasi 27 anni di reclusione, mentre per altri sei imputati aveva già chiesto l’assoluzione. A più di 13 anni dall’inizio delle indagini, si è concluso il primo grado di giudizio. Assoluzione, quindi, per Daniele Zuliani67 anni di Silea, sua allora compagna Sandra Eliza Ferreira61 anni, Stefano Davì54 anni di Rovigo, Andrea Longato43 anni di Castelfranco e Luca Cassin59 anni da Vicenza.

Annunci duri online

Secondo le accuse, l’ annunci pubblicitari difficili venivano pubblicati su siti di incontri attraverso i quali escort e prostitute si procuravano clienti. Siti gestiti, per la Procura, da un’organizzazione composta da manager, intermediari tra loro e le squillo, agenti di secondo livello ma anche fotografi o ignari prestanome e titolari dei conti correnti attraverso i quali vengono versati i soldi dalle escort per avere potrà essere trasferito uno spazio dedicato nei vari portali. Un business che per gli inquirenti fruttava decine di migliaia di euro al mese. Ai vertici dell’associazione, secondo l’accusa, c’erano Daniele Zuliani e Sandra Eliza Ferreira. Secondo la Procura Zuliani e Ferreira, insieme a Davì, erano proprietari di 4 siti Web diversida best-annunci.com a cercoamici-vip.com dove gli annunci apparivano, tutt’altro che camuffati.

Il precedente

L’inchiesta è partita da Udine, propaggine di una tragica vicenda di cronaca nera. Ovvero l’arresto di Ramon Berloso, il trentacinquenne goriziano all’epoca dei fatti (poi morto in ospedale dopo un tentativo di suicidio in carcere, ndr) che era stato ribattezzato “assassino con balestra”. L’uomo, infatti, è stato ritenuto responsabile dell’omicidio di due prostitute. Secondo gli investigatori Berloso avrebbe avuto contatti con le vittime attraverso i siti incriminati. Nell’inchiesta parallela (prima che fosse spostata a Treviso per competenza territoriale) furono coinvolte oltre venti persone (alcune dichiarate colpevoli) perché, facendosi pagare per gli annunci a luci rosse, avevano sfruttato l’attività di almeno 32 prostitute.

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The Gazzettino

 
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