In cantina – Cristian Brancaleoni vince il Ruinart Sommelier Challenge Italian Edit – .

Il Mandarin Oriental Hotel di Milano è la location che ha ospitato la sesta edizione italiana del Ruinart Sommelier Challenge Edizione Italianalo scorso 17 giugno. Un concorso dedicato ai migliori sommelier di tutta Italia, una degustazione alla cieca di 4 vini davanti a una giuria presieduta dallo chef de cave di Ruinart Frédéric PanaïotisIl vincitore avrà l’opportunità di un viaggio nella maison dello Champagne, un percorso formativo di quattro giorni insieme ai vincitori delle edizioni di tutto il mondo: visite ai vigneti, degustazioni straordinarie ed esperienze di food abbinamenti unici a Reims e Parigi.

Quest’anno il sottoscritto è stato coinvolto come giurato insieme a Simone Rovedafondatore di Winerylovers e sommelier WSET, e Lorenzo Campolivincitore del Ruinart Sommelier Challenge 2022 e fondatore di BereFacile.it. Una giuria presieduta da Panaïotis che ci ha convocati in anticipo per testare prima con tutti noi giudici la degustazione alla cieca. Una sorta di prova in cui ognuno dei giurati è stato concorrente “a tempo” per 40 minuti: ha dovuto analizzare i quattro vini, rigorosamente alla cieca, compilando le stesse schede dei partecipanti, esprimendosi in italiano e in inglese. Una scheda stilata con una descrizione visiva, olfattiva e gustativa per poi arrivare a conclusioni relative a tipologia di vino, vitigno, annata e composizione di eventuali blend. Un’ulteriore parte della scheda sviluppava le potenzialità di invecchiamento del campione in esame, la temperatura di servizio consigliata e i suggerimenti ideali per abbinarlo al cibo o alle pietanze più adatte.

Lo chef de cave ha assaggiato con noi, in silenzio. Solo dopo aver compilato le nostre schede ha aperto una discussione, inizialmente discorsiva sulle differenze dei quattro campioni e poi entrando nelle tipologie. Una scelta complessa perché è stato omesso lo Champagne e i quattro vini erano: Valdobbiadene Prosecco Superiore di Cartizze Docg Dry “Toni” (Italia – Veneto), Cava Brut Reserva Heredad – Segura Viudas (Spagna), Franciacorta Satèn Vintage Collection Ca’ Del Bosco (Italia – Lombardia) e un Pet Nat ‘A Chacun Sa Bulle’ Jean – Louis et Eric Kamm (Francia – Alsazia).

La giuria: da sinistra a destra Cinzia Benzi, Frédéric Panaïotis, Cristian Brancaleoni, Simone Roveda e Lorenzo Campoli

La Challenge ha visto sfidarsi 21 top sommelier in 40 minuti esatti. Il vincitore dell’edizione 2024 è Il sommelier Cristian Brancaleonisommelier e wine director del ristorante stellato Del Cambio di Torino. Un giovane piemontese di Valenza Po (Alessandria) che inizia le sue prime esperienze nel settore dell’ospitalità in Costa Azzurra con diversi ruoli. Proprio quando atterra in a Wine bar da Mentone capisce che il suo amore per il vino è qualcosa di magico. Studia con passione l’argomento e torna in Italia nel 2018 per una stagione al ristorante La Gallina di Gavi e subito dopo a Torino, nella barocca Piazza Carignano.

Cristian è anche wine director del bistrot/pasticceria Farmacia Del Cambio e dell’American bar Bar Cavour. «Sono molto contento di questa vittoria e non vedo l’ora di iniziare – conclude – Per preparare il concorso ho continuato il mio percorso di studio e degustazione che svolgo da anni. Dopo aver vinto il concorso Aspi miglior sommelier d’Italia nel 2022, cerco sempre di rimanere aggiornato e preparato per le future selezioni per i concorsi internazionali. 40 minuti possono essere un po’ stretti se non si è abituati a degustare con tempistiche precise. Nel mio caso, ho assaggiato il primo vino e, successivamente, mi sono dato i tempi per i successivi tre assaggi, dosando al meglio i minuti a disposizione. Senza dubbio, la parte più difficile resta l’identificazione del vino, del vitigno, dell’annata. Il panorama enologico è sempre più ampio e non è facile identificare tutto esattamente».

La proclamazione è avvenuta al termine di un pranzo presso il ristorante Horto di Norbert Niederkoflerguidato dal giovane chef Alberto Puntache ci ha permesso di gustare piatti pensati per rispettare la “filosofia del tempo etico”, ovvero valorizzare le materie prime provenienti dagli orti lombardi, ma anche da cascine, caseifici e contadini a non più di un’ora da Milano. Piatti abbinati alla Cuvée Blanc de Blancs, Dom Ruinart 2010, il nuovissimo Ruinart White Edizione Singolare19oltre alla degustazione comparativa con la 18a edizione.

Ruinart White Edizione Singolare19

Uno champagne di cui lo chef de cave ha rivelato: «È un prodotto blended e non millesimato quindi non può essere prodotto ogni anno. Sono necessarie condizioni speciali e sono sicuro che il 2020 avverrà mentre il 2021 no. Lo stesso vale per il 2022 che è un’annata simile al 2018 mentre il 2023 non uscirà. Non sono ancora in grado di fare previsioni per il 2024 perché devo aspettare la vendemmia”.

Panaïotis è un grande professionista, con una preparazione enciclopedica sul vino, un poliglotta con un grande amore per la lingua italiana e per il nostro Paese. Nel concorso ha trasmesso un messaggio inconfutabile: “Il vino è un elemento che va studiato con basi scientifiche, con passione e applicando un metodo per memorizzare quanti più elementi possibili di quel vitigno o stile”. Una giornata memorabile per i partecipanti, i giudici e senza dubbio per il vincitore, che andrà in Champagne in autunno.

 
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