“Chiedeva aiuto” – .

“Chiedeva aiuto” – .
“Chiedeva aiuto” – .

Almeno lo sono sei persone sotto inchiesta per il è morto il bambino di dieci anni caduto ieri in un pozzo artesiano nelle campagne di Palazzolo Acreide, nel siracusano. Si tratta di proprietario del terreno e di alcuni operatori presente in quel momento. È un atto necessario per disporre l’autopsia, prevista per la prossima settimana, come atto irripetibile. Il procuratore di Siracusa, Sabrina Gambino, e il sostituto Davide Viscardi, hanno effettuato un sopralluogo sul luogo della tragedia con i carabinieri. La Procura vuole anche verificare i tempi del soccorso, chi si è occupato della sorveglianza dei bambini e se il pozzo è stato messo in sicurezza.

La storia del testimone

“Dopo essere caduto nel pozzo, il bambino parlò alla madre e al padre, lo chiamarono e lui chiedeva aiuto“, un testimone racconta i primi minuti di quella che si sarebbe rivelata una tragedia. Il testimone, Salvatore La Rosa, abita in una casa accanto alla fattoria dove i ragazzi erano in gita. L’uomo ha parlato al TGR Sicilia dell’impegno degli educatori per cercare di salvare il bambino di 10 anni: “la signora è scesa lì a mani nude, aspettando aiuto“, che è arrivato dopo “saranno passate due ore, si poteva evitare”.

“Un dolore profondo e ingiustificato”

Anche le scuole frequentate dal bambino hanno voluto ricordarlo. “La comunità scolastica è sconvolta da una perdita gravissima: la morte prematura del bambino che frequentava la scuola primaria del nostro istituto. Un dolore profondo e ingiustificabile che ci riguarda tutti. Ci riuniamo in rispettoso silenzio e con un sentimento di vicinanza alla famiglia, ai suoi compagni e a tutti coloro che hanno stretto con lui legami di amicizia e di affetto”, si legge sulla pagina Facebook del “V. Messina” di Palazzolo Acreide.

Centro Rampi: “Ancora morti come Alfredino, prevenzione zero”

Assistiamo avviliti a queste tragedie che accadono sempre a causa dell’incuria. Come nel caso di Alfredino mancano corrette misure di prevenzione“. COME Daniele Biondoformer President of Centro Alfredo Rampi. “Dopo l’incidente di Vermicino abbiamo sempre lottato – Ha aggiunto – Siamo molto bravi nelle manovre di soccorso, ma dal punto di vista della prevenzione siamo ancora lontani”.

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