INCENDIO COGESA, NON AUTOCOMBUSTIONE MA CAUSATO DALL’AZIENDA: 5 INDAGATI – .

INCENDIO COGESA, NON AUTOCOMBUSTIONE MA CAUSATO DALL’AZIENDA: 5 INDAGATI – .
INCENDIO COGESA, NON AUTOCOMBUSTIONE MA CAUSATO DALL’AZIENDA: 5 INDAGATI – .

L’incendio che ha interessato l’impianto di Trattamento Meccanico Biologico (TMB) gestito da Cogesa lo scorso 18 giugno, inizialmente attribuito ad autocombustione, ha invece rivelato un’origine ben diversa, frutto di manovre imprudenti messe in atto da un’impresa durante gli interventi all’interno dell’area.

Le indagini condotte dalla Polizia, su incarico del procuratore capo Luciano D’Angelo e del procuratore aggiunto Edoardo Mariotti, hanno evidenziato gravi errori che hanno causato l’incendio. Come riportato dall’agenzia di stampa LaPresse e dal quotidiano Il Centro, sono stati emessi cinque avvisi di garanzia per il reato di incendio colposo nei confronti dei responsabili dell’azienda e della sicurezza dello stabilimento, del direttore dei lavori e di due operai.

Questo incidente ha esacerbato le preoccupazioni esistenti nella comunità, già alle prese con problemi ambientali legati alla gestione dei rifiuti e alle emissioni delle discariche. L’impianto di smaltimento rifiuti Cogesa svolge un ruolo cruciale per l’intera provincia, intervenendo spesso in situazioni di emergenza rifiuti in altre regioni.

Nonostante il tempestivo intervento dei vigili del fuoco di Sulmona abbia evitato danni ancora più gravi, il denso fumo generato ha raggiunto la frazione Marane, causando notevoli disagi ai residenti.

In risposta all’incidente, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arta) ha annunciato una rigorosa campagna di monitoraggio della qualità dell’aria nell’area interessata. Saranno installate due stazioni di monitoraggio mobili su Via Vicenne per monitorare attentamente le concentrazioni di inquinanti da incendi, emissioni di odori e fuoriuscite.

Per aumentare l’efficacia del monitoraggio, Arta utilizzerà droni dotati di telecamere a immagini termiche per rilevare eventuali perdite di gas o inquinanti dal terreno. Questa sorveglianza ambientale intensiva, che durerà per tutta l’estate, sarà integrata da procedure specifiche, i cui dettagli saranno comunicati a breve.

L’obiettivo primario di queste misure è garantire la sicurezza e proteggere la salute dei residenti, che sono già molto preoccupati per gli effetti dell’incendio. L’incidente ha evidenziato la necessità di rafforzare le normative sulla sicurezza e sul controllo ambientale per prevenire futuri rischi simili, garantendo così un ambiente più sicuro e più sano per tutti.

In conclusione, l’incendio dell’impianto Cogesa TMB rappresenta un campanello d’allarme, che richiama l’attenzione su una gestione più responsabile dei rifiuti e sulla necessità di norme più stringenti a tutela dell’ambiente e della comunità.


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