“Poteva finire in tragedia” – .

“Poteva finire in tragedia” – .
“Poteva finire in tragedia” – .

UN pioggia di pietre sulle tavole, nella location più famosa e centrale della ristorazione napoletana. La tragedia è stata vicinissima, l’altra sera, in via Parthenope. La parte inferiore di un balcone al secondo piano dell’edificio che sovrasta il noto ristorante e Stella pizzeria esso crollò e una moltitudine di pesanti massi crollarono nello spazio aperto dell’esercizio pubblico.

“Siamo ancora sotto shock – sospira il proprietario Stella Cappabianca – L’unica cosa che posso dirti è che sono contento che nessuno si sia fatto male. Poteva davvero finire in tragedia.” Sono grandi pietre, quelle che si vedono nel video diffuso ieri mattina sui social, a poche ore dall’incidente. L’articolo che stai leggendo, come avrai intuito, avrebbe potuto essere molto diverso.

Fortunatamente, e per un pelo, le cose sono andate diversamente. Stiamo parlando di un evento che mette in luce anche la manutenzione degli edifici del lungomare, epicentro dei locali e del turismo. Le reti di contenimento verdi poste a protezione dei balconi, between via Nazario Sauro, via Caracciolo, via Partenope and surroundings, sono piuttosto numerosi. «Qui c’è salsedine – continua Cappabianca – servirebbe una manutenzione costante».

La ripartizione

Come spiega il ristorante della via più famosa del lungomare, l’incidente è avvenuto intorno alle 23 di sabato sera. «Nel ristorante c’erano circa 150 personema fortunatamente meno di quelli che si verificano a metà turno serale, o all’ora di pranzo”. Polvere, boato e paura tra i tavoli. Urla e fuga generale dai tavoli apparecchiati. Dopo i momenti di panico seguiti alla caduta, i ristoratori si sono accorti che i colpi delle pietre erano stati attutiti, tra l’altro, dalla tenda aperta del ristorante – sempre trapelata dal locale – che si è distrutta sotto i colpi di una pioggia di pietre pesanti, più che di detriti. Sul posto, in via Partenope, sono intervenute rapidamente le forze dell’ordine. Vigili del fuoco e Polizia municipaleche ha effettuato i primi controlli.

“Stella – spiega il proprietario – ieri era chiuso. Oggi, con l’arrivo e il sopralluogo dei tecnici, capiremo meglio la data di riapertura del locale, tra i numeri 2A e 2B di via Parthenope. Siamo vicini a Sorbillo e ad altri noti locali del lungomare che si affaccia su Castel dell’Ovo». Le vie che si affacciano sul golfo di Napoli sono tanto belle quanto delicate. Il mare porta turismo, eventi e meraviglia. Ma anche necessità di manutenzione. Non è un caso che, come ricordato anche ieri su queste colonne, i danni delle mareggiate di fine 2021 siano ancora evidenti.

Gli stessi che hanno portato il mare direttamente nelle cucine di alcuni ristoranti vicino all’isolotto di Megaride. E che hanno distrutto l’Arco Borbonico (ancora in attesa di restauro), Castel dell’Ovo (chiuso e in costruzione) e il molo dell’ Colonna spezzata, a due passi da Piazza Vittoria. Qui, anche per questa estate 2024, potrete tuffarvi tra i massi di pietra ammucchiati uno sull’altro, dopo aver scavalcato le barriere di sicurezza, ancora in piedi a due anni e mezzo di distanza dalle mareggiate che hanno messo in ginocchio questo angolo di città.

Il ristorante

‘Ma torniamo alla pioggia di sassi delle ultime ore. Ha dormito stanotte «solo un’ora, dato lo shock», Stella Cappabianca. Lei stessa racconta al Mattino il suo stato d’animo, dopo la tragedia sfiorata tra i tavoli del suo ristorante. Sul balcone crollato – come emerge dalle sue parole – c’era già stata un’operazione di “picking” qualche mese fa. «Sono ancora molto scosso e l’unica cosa che posso dirvi è che poteva finire in tragedia.

I miei genitori hanno dovuto sedersi a quel tavolo, e probabilmente sarebbero morti per il crollo. Ci sarebbe potuto essere un bambino lì sotto, non avrebbe avuto scampo. Resteremo chiusi finché i tecnici non ci avranno rassicurato sulla sicurezza. Sono stato rassicurato sullo stato del balcone, dopo una rimozione a fine 2023, operazione che avevamo richiesto anche al condominio. Non sono un esperto di edilizia, ovviamente, e non voglio dare la colpa a nessuno, ma credo che in generale questi palazzi di via Partenope, così vicini al mare e toccati dalla salsedine, abbiano bisogno di un monitoraggio costante. Sono davvero contento che nessuno si sia fatto male, questa è la cosa più importante. Quello che è successo poteva costare davvero caro.”

 
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