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Il sindaco Mattia Ciocco segnala che non ci sono pericoli per la popolazione e per le vie di comunicazione. Terreno costantemente monitorato.
«Grazie alle analisi di geologi e ingegneri possiamo dire che non ci sono pericoli per la popolazione e le vie di comunicazione»: il sindaco di Mesocco Mattia Ciocco spiega alla RSI che la fessura nel terreno ai piedi del castello «è sotto controllo».
Ricordiamo che si è formato a causa della mareggiata che ha colpito la Mesolcina venerdì della settimana scorsa.
Inizialmente, prosegue il sindaco, si pensava che la parte della collina a rischio crollo fosse costituita da grandi quantità di materiale. Le misurazioni, però, hanno evidenziato che l’area interessata è in gran parte composta da roccia, che non può muoversi, e da “un deposito di materiale dell’alluvione del 1978” ed è “forse questo che ha ceduto”.
Gli unici problemi, in caso di frana, potrebbero riguardare il cantiere per la riabilitazione del tratto dell’autostrada A13, crollato dopo l’alluvione.
In ogni caso tutta la zona è monitorata con controlli geologici e sentinelle, spiega Ciocco. Da quando le misurazioni sono state più frequenti, cioè negli ultimi giorni, il terreno “non si è più mosso”, sottolinea. Nella notte sono previste forti piogge e sarà indicativo “per vedere cosa accadrà”.
