Israele prende di mira la comunità cristiana in Palestina – .

Israele prende di mira la comunità cristiana in Palestina – .
Israele prende di mira la comunità cristiana in Palestina – .

Gerusalemme occupata – MEMO. Sabato il ministero degli Esteri palestinese ha accusato Israele di aver preso di mira la comunità cristiana in Palestina, in particolare a Gerusalemme, ha riferito l’agenzia di stampa palestinese. Anadolu.

In una dichiarazione, il ministero ha affermato che “condanna inequivocabilmente le recenti azioni di Israele, una potenza occupante illegale, di imporre tasse alle chiese, alle loro istituzioni e alle loro proprietà nella città occupata di Gerusalemme, attraverso la cosiddetta ‘comune di occupazione'”.

“Queste azioni rappresentano una chiara violazione del diritto internazionale e dello ‘Status Quo’ storico e giuridico della città”, ha aggiunto il ministero.

Il ministero ha sottolineato che “l’imposizione di queste tasse da parte di Israele è illegale”, aggiungendo che “Israele, in quanto potenza occupante, non ha sovranità su Gerusalemme”.

“Queste misure illegali sono percepite come parte di una più ampia strategia di sterminio e pulizia etnica che Israele sta praticando contro tutto il popolo palestinese, prendendo di mira in particolare l’autentica presenza cristiana palestinese in Terra Santa, soprattutto a Gerusalemme”, ha affermato il ministero.

Il ministero ha invitato “tutti i Paesi a sostenere le posizioni delle Chiese e dello Stato di Palestina e ad intervenire per fermare queste gravi violazioni del diritto internazionale, delle risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e dello status quo storico e giuridico”.

Le dichiarazioni del ministero sono state rilasciate in risposta alla notifica da parte di Israele a diverse chiese di misure “legali” volte a costringerle a pagare le tasse.

In violazione di una risoluzione del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite che chiede un cessate il fuoco immediato, Israele si è trovato ad affrontare la condanna internazionale per la sua continua e brutale offensiva su Gaza dopo l’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023.

Da allora, secondo le autorità sanitarie locali, a Gaza sono stati uccisi più di 37.800 palestinesi, la maggior parte dei quali donne e bambini, e altri 86.800 sono rimasti feriti.

A più di otto mesi dall’inizio della guerra israeliana, vaste aree di Gaza giacciono in rovina a causa di un paralizzante blocco di cibo, acqua pulita e medicine.

Israele è accusato di genocidio dalla Corte internazionale di giustizia, la cui ultima sentenza ha ordinato a Tel Aviv di cessare immediatamente le operazioni a Rafah, dove più di un milione di palestinesi si erano rifugiati per sfuggire alla guerra prima dell’invasione del 6 maggio.

(Foto: Bilal Salem – Agenzia Anadolu).

 
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