Le prime proiezioni dei conteggi nei sondaggi chiusi ieri sera confermano le indicazioni degli exit poll che già ieri davano la vittoria della Francia al Raggruppamento Nazionale (RN) di Marina Le Pen che è tra il 33 e il 34% contro l’ormai ex maggioranza macroloniana, tra il 20 e il 22%. Il Fronte Popolare della sinistra è tra il 28-29%. Secondo gli osservatori, la RN dei lepenisti potrebbe ottenere tra 240 e 270 seggi, con la maggioranza assoluta fissata a 289. Emmanuel Macron – riferisce l’Ansa – è stato il primo a prendere la parola: “Davanti al Raduno Nazionale Nazionale, è giunto il momento di un’ampia unione chiaramente democratica e repubblicana per il secondo turno”, che si terrà tra una settimana, Jean-Luc Mélenchon, da sinistra, ha tuonato: “Non andrà un solo voto al RN, ovunque saremo terzi ritireremo il nostro candidato”. Stessa linea poi ripresa da Raphael Glucksmann, il leader di Place Publique tra i principali esponenti della coalizione del Fronte Popolare.
Il candidato premier della RN all’Assemblea è il giovane Jordan Bardellavolto rassicurante della coalizione guidata da Marine Le Pen che ieri ha salutato la vittoria con un “Abbiamo cominciato a cancellare il blocco macroniano”:
Senza precedenti – ormai da quarant’anni – l’affluenza alle urne che già ieri alle 17 è stata del 59,39% (in aumento di 20 punti rispetto alle ultime elezioni legislative del 2022). Gli istituti di sondaggio stimano che nel complesso potrebbe attestarsi tra il 67,5% e il 69,7%. Sono iniziati gli accordi di recesso per il secondo turno.
In copertina: La libertà alla guida del popolo (La libertà che guida il popolo) di Eugène Delacroix (1830). Nel testo, la prima pagina web del quotidiano Liberation
