tra addii e grandi sorprese – .

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tra addii e grandi sorprese – .

Se ieri sera avete visto una pioggia di notizie di mercato NBA arrivare dagli States, sappiate che non è una coincidenza: il 30 giugnosimilmente a quanto avviene nel mondo del calcio, è fissata la data di scadenza del accordi contrattualicon conseguente fuga di notizie di giocatori e agenti desiderosi di trovare una nuova casa.

Da qui la decisione di lanciare una nuova rubrica in cui analizzeremo, brevemente e a modo nostro, tutti gli highlights di mercato che arriveranno nelle prossime settimane.

Tagliatori Tourbillon

La franchigia che ha ispirato la rubrica è senza dubbio quella di Los Angeles, sponda Clippers: ufficialmente eliminata Paolo Giorgiospinto Russel Westbrook per fare le valigie nonostante una Player Option a un prezzo conveniente, hanno rinnovato James Harden per 2 anni a 70 milioni. L’unico commento tecnico che ci sentiamo di fare è: “Che pasticcio!”

Se è vero che Steve Ballmer vorrà fare le cose in grande per l’inaugurazione del colossale Intuit Dome, ora servirà uno sforzo enorme da parte del front office per sistemare un roster che ha perso un punto di riferimento come il PG13, ma conserva ancora Il mio amico Leonard e nello stesso Harden due bombe a orologeria che non promettono nulla di buono.

In tutto questo, la prima risposta ai dolorosi addii è il ritorno in NBA di Kevin Porter Jr:Ci sentiamo di dire che non è stata la giornata migliore per essere un tifoso dei Clippers.

È tempo di saluti ai Warriors

In una sola sera, Golden State ha compiuto il passo che tutti si aspettavano: dopo 13 anni, l’avventura dorata di Il dottor Klay Thompson nella Baia, ormai diventato un corpo estraneo all’intero universo dei Warriors nelle ultime due stagioni; tutti tranne il fratello Steph Curry, che, con ogni probabilità, si sarebbe aspettato uno sforzo (da entrambe le parti) per trovare un modo per continuare insieme.

L’addio del numero 11 chiude simbolicamente anche una delle dinastie più belle e vincenti che la NBA abbia mai visto.

Siamo certi che il 30 non mancherà assolutamente Chris Paulche si è rivelato quasi dannoso per una squadra che vorrebbe puntare al titolo, soprattutto alle cifre previste dal suo folle contratto. ‘The Point God’ si stabilizzerà in un ritiro senza pressioni Sant’Antonioper arricchire con la sua esperienza un contesto giovane, ma la sua avventura a San Francisco segnerà una macchia significativa nell’eredità di CP3. Ma d’altra parte, se avete seguito la nostra analisi dell’anno scorso, la stagione disastrosa per lui e compagni non vi avrà certo sorpreso.

L’assurdo problema dei centri

In una NBA in cui i centri sono costretti ad essere talentuosi come Jokic, Embiid e Wembanyama per ottenere la cittadinanza, stiamo vivendo uno scenario davvero surreale: i grandi giocatori della vecchia scuola come Jonas Valančiūnas e André Drummondnomi di un certo peso fino a qualche anno fa, sono passati rispettivamente ai Wizards e ai Sixers (dove l’ex giocatore dei Cavs e dei Bulls si ciberà delle briciole lasciate da Embiid), mentre resta scoperto il posto da numero 5 di molte grandi squadre.

I Lakers, i Magic, i Warriors e persino i nuovi promettenti Pelicans sono rimasti tutti a mani vuote: carestia dei centrioltre ai due ex giocatori sopra menzionati, che difficilmente potranno rivelarsi utili per cause di alto profilo, rischia di creare un vuoto nei roster di molte grandi squadre all’inizio della stagione.

Anche perché i centri moderni, al di là degli alieni citati in apertura, esisterebbero anche (Kristaps Porzingis, Myles Turner, Dereck Lively o anche Jalen Duren…) ma, come avrete capito, sono un lusso per pochi.

Insomma, le novità non mancano e, con ogni ora che passa, si aprono nuovi e interessanti scenari, di cui parleremo insieme molto presto.

 
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