Sindacati in allerta – .

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LECCE – Dichiarare lo stato di emergenza per “l’evidente squilibrio tra le esigenze del sistema di soccorso e le risorse disponibili, tale da rendere impossibile garantire l’incolumità dei cittadini pugliesi e dei turisti che visitano la nostra regione”. Ancora: “Un intervento immediato e risolutivo che comprenda l’assegnazione, anche temporanea, alla Puglia di uomini e mezzi in quantità adeguata alla situazione emergenziale in atto”. E poi: “L’apertura di un’indagine che individui le responsabilità certamente sussistenti rispetto alla disastrosa gestione di tutte le fasi di una campagna incendi estiva, nelle fasi di prevenzione, contrasto e repressione”.

I sindacati regionali dei vigili del fuoco non usano mezzi termini e hanno scritto ai vertici del Corpo nazionale e al presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano, facendo una previsione cupa: il 2024, secondo loro, potrebbe essere l’anno peggiore di sempre per la gestione degli incendi sul territorio. In ogni caso, Fns Cisl, Conapo, Uil Pa, Vvf Fp Cgil, Confsal Vvf e Usb Pu accusano che il 2024 “è già diventato l’anno peggiore rispetto a quanto le competenti amministrazioni statali e regionali avrebbero dovuto fare per evitare danni incalcolabili e non hanno fatto”. E basti pensare a quanto sta accadendo in queste ore, con aree naturali del Salento colpite da diversi incendi a fronte di risorse disponibili ritenute “totalmente inadeguate”.

Ma c’è di più. “La Regione Puglia – scrivono le sigle congiunte – sta mostrando un incomprensibile atteggiamento di oppositività nei confronti dei vigili del fuoco e la palese incapacità di provvedere ai compiti dell’Aib che dovrebbero spettarle. La convenzione Aib – sottolineano – è stata firmata solo immediatamente prima del 15 giugno, data di inizio del teorico periodo di massimo pericolo, rendendo impossibile l’attivazione delle risorse straordinarie che combattono gli incendi boschivi e limitano i danni nel tempo”. E sottolineano il fatto che “i vigili del fuoco non hanno ancora restituito il documento controfirmato. Risultato: non è stato fatto nulla per combattere realmente gli incendi boschivi. Se non lo vivessimo, non ci crederemmo”.

Per citarne solo una, la squadra forestale integrativa costituita proprio per combattere gli incendi boschivi non è ancora partita. E pare che la partenza sia sempre stata il 15 giugno di ogni anno, con l’invio di risorse aggiuntive in un secondo momento. Non si conoscono le ragioni dei vari ritardi che si stanno accumulando e i sindacati chiedono alla Regione Puglia e ai Vigili del Fuoco di spiegarne pubblicamente le ragioni.

Fns Cisl, Conapo, Uil Pa, Vvf Fp Cgil, Confsal Vvf e Usb Pu non usano mezzi termini e nel loro documento aggiungono: “La Regione si trova ad affrontare un problema di enorme gravità con un dispositivo che è generoso definire improbabile, mentre i Vigili del Fuoco non riescono nemmeno a mettere a frutto le esperienze degli anni passati, riproponendo un dispositivo inadeguato, sia per risorse disponibili, sia per strategie operative. Ad esempio, lo scorso anno la totale inadeguatezza del sistema di invio delle sezioni operative AIB da tutta Italia è stata un fulgido esempio di fallimento operativo che sembrerebbe essere passato inosservato a chi avrebbe dovuto intervenire e invece è rimasto addormentato”.

Insomma, ai vecchi problemi si sono aggiunti nuovi e secondo i sindacati ci troviamo di fronte a misure di prevenzione totalmente assenti, con la prevenzione incendi regredita in efficacia ed efficienza e scarsa repressione, visti i risultati non conseguiti. Si aspettano quindi spiegazioni e un immediato intervento risolutivo. Altrimenti annunciano “azioni di lotta che coinvolgeranno la società civile in tutte le sue legittime espressioni”.

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