Attraversa a nuoto lo Stretto dopo aver perso le braccia in un incidente sul lavoro – .

Un’iniziativa per sensibilizzare sull’importanza della cultura della prevenzione sul lavoro. Andrea Lanari, marchigiano, che nel 2012 ha perso entrambe le braccia, è rimasto schiacciato sotto una pressa non protetta, oggi alle 11 affronterà la traversata dello Stretto insieme al figlio Kevin. La partenza è prevista per le 11 dal Pilone di Messina e l’arrivo alle 13 in località Cannitello (Villa S. Giovanni – Reggio Calabria). La traversata ha per titolo «La sicurezza conquista lo Stretto», ed è patrocinata dal Comune di Messina e dall’Anmil (Associazione Nazionale Mutilati e Invalidi Lavoratori).
Con loro ci saranno anche Marco Trillini, istruttore specializzato in nuoto per disabili e responsabile della comunicazione del Centro Papa Giovanni XXIII di Ancona, e l’atleta Lorenzo Carnevalini.

L’incidente del 2012

Si tratta di un’impresa unica se si pensa che Lanari, dopo un grave incidente sul lavoro nel 2012, ha subito l’amputazione di entrambe le braccia, schiacciate sotto una pressa senza protezioni, e affronterà le correnti marine con due protesi di avambraccio realizzate appositamente dal Centro Protesi Inail di Vigorso di Budrio (Bo).
A fare il tifo per Andrea e Kevin ci sono associazioni e organizzazioni come l’AS Aurora Messina dell’Uici (Unione Italiana Ciechi e Ipovedenti), l’Asd Messina Rugby 2016; Prc Messina (basket); Asd Olympus PKT; Paladino Karate Kick Boxing; AS Mondo Giovane (società di pallavolo); Lido La Punta Beach Club di Torre Faro (Me).

Testimonianza sulla sicurezza Anmil

Andrea è “Testimonial Sicurezza Anmil” e porta la sua esperienza nelle scuole e nelle aziende di tutta Italia, per aiutare le persone a comprendere i rischi che si celano in ogni lavoro e per diffondere l’importanza della prevenzione.
“Sarà un traguardo importante non solo come sfida personale – ha detto Andrea Lanari, 46 anni, poco prima di lanciarsi nell’impresa – ma anche come occasione per promuovere quella cultura della sicurezza sul lavoro che la cronaca quotidiana mostra come un orpello inutile. Fare la traversata con mio figlio, che è stato il motore trainante di tutto il duro percorso formativo che ho affrontato, è qualcosa di unico e indescrivibile a livello emotivo, mentre mia figlia Keira mi assisterà a bordo di una piccola barca che ci sosterrà durante tutto il percorso e mi darà la forza necessaria per affrontare questa sfida e non vanificare le lunghe sedute di allenamento, prima in piscina e poi in mare, che stiamo svolgendo ormai da circa un anno”.

La prevenzione come antidoto alle tragedie

«Lottare per la sicurezza nei luoghi di lavoro, attraverso le testimonianze delle vittime, soprattutto verso i più giovani, è un obiettivo a cui dedichiamo oggi grandi sforzi – dichiara il Presidente nazionale dell’Anmil Zoello Forni – affinché la prevenzione diventi l’antidoto riconosciuto da parte di tutti per prevenire queste tragedie e siamo grati ad Andrea, ai suoi figli e al team che li sta supportando, per il grande lavoro e la determinazione dimostrati fino ad ora”. L’occasione è utile per raccogliere fondi per aiutare le vittime del lavoro con Anmil e per il Centro Papa Giovanni XXIII.

 
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