“È così urgente una revisione?” – .

“È così urgente una revisione?” – .
“È così urgente una revisione?” – .

Il 17 giugno la Fondazione Agnelli è stata ascoltata nell’ambito di un’audizione della Commissione di studio, voluta dal Ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, e incaricata di elaborare e formulare proposte volte alla possibile revisione delle Indicazioni e Linee Guida Nazionali relative al primo e secondo ciclo di istruzionepresieduta dalla professoressa Loredana Perla. La Fondazione Agnelli ha infatti espresso alcuni dubbi di merito e di metodo sul senso e sugli obiettivi dell’operazione. Si è chiesta, nel dettaglio, perché intervenire sulla Linee guida per il curricolo della scuola dell’infanzia e del primo ciclo di istruzione del 2012, quale sia l’urgenza o la priorità di questa scelta, quali siano le criticità avvertite dal Ministro, che lo hanno spinto ad avviare un processo di revisione che – a quanto ci risulta – vorrebbe essere di ampia portata.

A nostro avviso, le Linee guida – aggiornate nel 2018 – sono ancora ampiamente apprezzate e considerate un riferimento dal mondo della scuola e degli insegnanti. E, peraltro, anche da alcuni recenti documenti dello stesso Ministero, come le Linee guida sulla didattica STEM (ottobre 2023)“, dichiara la Fondazione Agnelli. Ovviamente non crediamo che le Linee guida nazionali del 2012 siano immutabili.anche perché ciò sarebbe in contrasto con il metodo di lavoro inaugurato proprio in quella occasione, quando – dopo un’amplissima consultazione – si è riconosciuta l’esigenza di assicurare una continua revisione del testo, così da recepire quanto di nuovo e significativo per la scuola sta via via emergendo nel campo della ricerca scientifica o tecnologica, così come nella società. A differenza dei Programmi tradizionali, pensati per durare a lungo, le Indicazioni non avevano infatti questa ambizione, perché nascevano in una fase storica caratterizzata da cambiamenti molto rapidi, che pongono continuamente la scuola di fronte a nuove sfide. Per recepire tali cambiamenti è stato costituito un Comitato Scientifico, incaricato di rilevare il cambiamento e di proporre le conseguenti modifiche, in dialogo con il mondo della scuola, della ricerca e degli stakeholder.“.

Il risultato di questo lavoro di revisione e manutenzione è, ad esempio, il documento Indicazioni nazionali e nuovi scenari del 2018che recepiva le tendenze emergenti più significative, soprattutto per quanto riguarda i temi dell’ambiente e della sostenibilità (Agenda ONU 20230) e l’importanza sempre crescente che le tecnologie digitali stavano assumendo. Il nostro suggerimento – spiega poi la Fondazione – è proseguire con lo stesso metodo, ripristinando il Comitato scientifico nazionale – ancora previsto dalla normativa vigente – e avviando un vero confronto con il mondo della scuola, volto a integrare e migliorare, ma non snaturare un testo ampiamente apprezzato e ancora attuale nella cultura e nei principi pedagogici che lo ispirano. Ciò non esclude, a nostro avviso, nuovi aggiornamenti su temi emergenti (ad esempio, il ruolo dell’Intelligenza Artificiale nella società e nella scuola), nonché la ricerca di un raccordo più coerente tra primo e secondo ciclo (ad esempio, rafforzando la funzione di orientamento della scuola secondaria di primo grado)”.

Alla fine – conclude la Fondazione Agnelli – dagli interventi del Ministro e dei membri della Commissione riportati dai media, si evince che uno dei punti critici del testo delle Linee guida del 2012 riguarda l’idea di cittadinanza, la cui costruzione è compito fondamentale per la scuola odierna. Il testo sarebbe troppo disattento a un’educazione che renda consapevoli dell’identità nazionale e, al contrario, troppo sensibile a una visione globale dei problemi. La Fondazione Agnelli, d’altro canto, sembra pensare che le Linee guida offrano un contributo importante a declinare l’idea di cittadinanza italiana in termini più ricchi rispetto al passato, nella consapevolezza sia dei cambiamenti intervenuti nella società italiana e nella popolazione, in particolare, con la crescente presenza nelle scuole di ragazzi e ragazze di origine straniera (la maggior parte dei quali già di seconda generazione), sia del nesso che oggi lega il locale al globale, l’Italia all’Europa, la propria città al mondo”.

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