Riunita la task force, danni stimati in 40 milioni – .

Riunita la task force, danni stimati in 40 milioni – .
Riunita la task force, danni stimati in 40 milioni – .

CASTELFRANCO (TREVISO) – Come annunciato a pochi giorni dall’alluvione del 25 giugno che ha colpito Castelfranco per la seconda volta in 40 giorni, il sindaco Stefano Marcon ha scritto al presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al ministro della Protezione civile Nello Musumeci e al capo dipartimento Fabrizio Curcio, inviando loro una richiesta di riconoscimento dello stato di calamità naturale, con l’obiettivo di ottenere risorse non solo per i risarcimenti ma anche per mettere in sicurezza il territorio e offrire risposte ai cittadini. Nella lettera, il sindaco ha evidenziato la virulenza dell’episodio calamitoso in cui si sono susseguite quattro bombe d’acqua con la caduta di 145 millimetri di pioggia, spiegando come alluvioni e inondazioni abbiano causato gravi perdite economiche, soprattutto ai privati ​​già impegnati a riparare i danni subiti dopo la mareggiata del 16 maggio.

Maltempo, stima dei danni

«Abbiamo stimato – ha dichiarato il sindaco – un danno di 40 milioni di euro che colpisce il patrimonio di privati, aziende ed enti pubblici e per questo riteniamo necessario che, tramite la Regione, si possa far riconoscere lo stato di calamità naturale. Colgo l’occasione per ringraziare ancora una volta il Presidente Luca Zaia per il costante supporto e la collaborazione sua e della Regione. L’entità dei danni è ampiamente documentata da dati tecnici, che hanno consentito l’apertura di dossier pronti per essere messi a disposizione degli organi competenti”. Il sindaco ha poi invitato i rappresentanti del Governo a partecipare, in videoconferenza, alla riunione convocata giovedì mattina con i responsabili dei vari enti coinvolti, una task force convocata con l’obiettivo di ricercare una strategia di intervento comune per fronteggiare l’emergenza alluvione di Castellana. Al tavolo si siederanno i rappresentanti dell’Autorità di bacino distrettuale delle Alpi Orientali, dei Consorzi di bonifica Piave, Risorgive e Brenta, del Genio civile di Padova, Treviso e Venezia, la direzione della Protezione civile regionale e del Settore difesa del suolo della Regione Veneto.

Il bersaglio

“Il nostro dovere – commenta il sindaco Marcon – è dare sicurezza ai nostri cittadini, alle nostre aziende e al nostro territorio, messo a dura prova per ben due volte. Tutto si può ricostruire e rimettere a posto, perché noi veneti siamo gente laboriosa e generosa che non sta certo con le mani in mano ad aspettare che arrivino aiuti, anche se ormai sono necessari a livello economico. Tuttavia, le ferite morali e le paure rischiano di restare e di manifestarsi anche alla prima nuvola che si presenta all’orizzonte. È il momento di agire, coordinando un’azione sinergica con i vari enti. Non possiamo più aspettare”. Tra i temi che saranno affrontati, anche una valutazione del protocollo di gestione delle acque, redatto nel 2007: “È opportuno analizzare questo protocollo che ha 17 anni, per capire se ci sono possibilità di aggiornamento, considerando i lavori di difesa idraulica realizzati negli ultimi anni”. Infine una nota rivolta all’opposizione, che nei giorni scorsi aveva annunciato la richiesta di istituzione di tavoli tecnici, in merito al pericolo idrogeologico e all’istituzione di un nucleo strutturato di protezione civile: «Sono contento che i consiglieri di minoranza convergano su temi che ho già recepito».

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La Gazzetta

 
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