Appello al cessate il fuoco di Europa per la Pace – .

Oltre 5.000 cittadini di Piacenza e provincia (5.135 le firme consegnate, molte altre ancora nelle mani dei volontari di Europa per la Pace) hanno sottoscritto l’appello proposto da Europa per la Pace Piacenza, rete di 32 associazioni locali, contro tutte le guerre e affinché autorevoli organizzazioni internazionali avviino trattative che impongano un cessate il fuoco immediato e trattative di pace.

Come rete di associazioni piacentine ci impegniamo in questa campagna in nome della cittadinanza attiva perché crediamo che non si possa restare indifferenti di fronte ai massacri a cui assistiamo quotidianamente a Gaza, in Ucraina e in diverse altre parti del mondo.

Noi crediamo che spetti a ogni cittadino portare avanti l’impegno personale di rifiutare le guerre. La loro continuazione porta solo morte e sofferenza nel sicuro interesse di tutti i produttori e commercianti di armi.

Con la nostra iniziativa abbiamo dato voce a un numero significativo di persone e a un sentimento popolare diffuso, sia attraverso l’appello online sulla piattaforma change, ma soprattutto organizzando numerosi stand in diverse occasioni (presso parrocchie, Centro islamico, sindacati, scuole, incontri culturali, feste di quartiere, mercati e teatri) per avere la possibilità di incontrare le persone.

Un modo per proseguire l’azione di sensibilizzazione sui temi della nonviolenza che Europe for Peace porta avanti da tempo attraverso diverse iniziative come incontri, convegni, manifestazioni, il flash-mob cittadino dell’anno scorso e la tenda della pace dello scorso marzo. L’appello è stato sottoscritto da donne e uomini di diversa estrazione sociale e culturale e di diversa formazione religiosa, oltre che da atei e agnostici, tutti mossi dalla speranza che le guerre cessino e che i conflitti, peraltro inevitabili, si risolvano senza ricorrere alla violenza.

In questi incontri con i cittadini abbiamo percepito un grande desiderio di Pace, anche se non possiamo fare a meno di notare che c’è una parte di persone che

si rifiuta di credere nel pericolo reale di un ampliamento del conflitto e vorrebbe continuare a vivere senza preoccuparsi di coloro che soffrono a causa delle guerre.

Ma la maggior parte delle persone in tutte le aree in cui abbiamo raccolto firme ci ha chiesto di sottolineare che è tempo di un gesto forte contro la guerra e le continue uccisioni di bambini e civili, nonché dei militari. Non è accettabile che tutto continui come se nulla fosse accaduto.

Questo gesto forte potrebbe essere uno sciopero generale di produttori e consumatori? Pensiamo sia necessario parlarne.

Le guerre causano disastri prima ancora di iniziare. Basti pensare all’odio e alla violenza verbale che provocano, ai sentimenti di vendetta e ritorsione che continuano per generazioni.

Non dimentichiamo le enormi spese dell’industria bellica, che ha bisogno delle guerre per proliferare. La spesa militare globale ha raggiunto un record storico di 2.443 miliardi di dollari nel 2023 di dollari con un crescita del 6,8% in termini reali rispetto all’anno precedente.

Questi aumenti della spesa militare sottraggono energie e investimenti ai settori che aiutano le popolazioni (come sanità, istruzione e welfare) e alla lotta al cambiamento climatico e a promuovere una transizione equa e inclusiva verso un’economia realmente sostenibile. Per non parlare dello smantellamento in Italia della legge 185 (che regolava il commercio di armi) che rivela il piano di indebolimento del controllo sulle vendite di armi all’estero espresso da vari gruppi di pressione legati all’industria militare.

Come previsto dall’appello, le firme sono state consegnate questa mattina, 2 luglio, al Prefetto di Piacenza perché si faccia portavoce della volontà di Pace, attraverso i canali istituzionali con il Governo. Successivamente chiederemo al Sindaco, alla Giunta Comunale di Piacenza e al Presidente della Provincia di farsi portatori della volontà dei piacentini di Cessate il Fuoco e di lavorare per la Pace.