Sembra che la Rai voglia fermare le repliche estive della trasmissione di Sigfrido Ranucci. Un’ipotesi che avrebbe fatto infuriare l’area grillina presente nella Commissione di Vigilanza Rai.
“Report” in estate? Nemmeno. Questa l’indiscrezione che arriva dai piani alti di viale Mazzini. Sembra che la Rai voglia fermare le repliche estive della trasmissione di Sigfrido Ranucci. Un’ipotesi che avrebbe fatto infuriare l’area grillina presente nella Commissione di Vigilanza Rai che la ritiene ingiusta e soprattutto non troverebbe alcuna ipotesi, alcuna ragione che possa giustificare un’esclusione diversa, appunto, da un motivo ‘punitivo’.
Il sospetto
Il sospetto è chiaro: dopo gli annunci di denuncia arrivati dagli esponenti del centrodestra, dopo la foto di Maurizio Gasparri, membro della Commissione di Vigilanza, in cui scrive di sé in terza persona: “Ora il senatore Gasparri firma una delle denunce contro Sigfrido Ranucci”; ebbene, tutto ciò fa pensare che si tratti di una manovra dei leader per soddisfare le richieste della maggioranza di governo.
Secondo quanto anticipato da La Notizia, la decisione di sospendere le repliche estive di Report sarebbe stata presa dallo stesso Stefano Coletta, responsabile di produzione e palinsesti. Ma c’è chi ovviamente ipotizza che dietro ci sia, come scrive il quotidiano, “il direttore generale Rossi e il responsabile delle risorse umane Angelo Mellone”. Gli esponenti del M5s hanno pubblicato una nota: “Sarebbe una decisione davvero incomprensibile. Perché eliminare dai palinsesti un prodotto che a costo zero offre ottimi risultati di audience e conseguenti introiti pubblicitari?”. La dichiarazione parla senza mezzi termini della possibilità di provarci “indebolire ancora una volta una trasmissione “scomoda” che, con le sue inchieste, ha gettato luce sulle ombre di molti esponenti del governo Meloni, a cominciare da Daniela Santanchè, la cui mozione di sfiducia è in discussione in Aula sulla base in gran parte di fatti raccontati tramite Rapporto”.
