Cosa fare se il pagamento POS viene rifiutato dall’esercente – .

Cosa fare se il pagamento POS viene rifiutato dall’esercente – .
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In Italia lo è sempre obbligatorio per consentire ai commercianti di accettare pagamenti tramite Pos. Tutti però si sono trovati nell’imbarazzante situazione di vedersi rifiutare la carta per i motivi più disparati. Ci sono le eccezioni previste dalla legge, ma per evitare di essere truffati da commercianti disonesti è bene conoscere i propri diritti.

Pos. obbligatoria: cosa dice la legge

Tutti i negozianti e i professionisti con fatturati superiori 25 mila euro dal 2012 sono obbligati a dotarsi di un terminale di pagamento elettronico per i pagamenti digitali tramite carta di debito o carta. Fino a qualche anno fa, però, non erano previste sanzioni.

Per raggiungere gli obiettivi del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza attraverso i fondi europei, da giugno 2022 a Bene per chi non rispetta l’obbligo di mettere a disposizione dei propri clienti il ​​POS.

Quali prodotti devono essere pagati in contanti

Potresti trovarti a dover avere a che fare con commercianti che non addebitano prodotti come questi con POS sigarette e il francobolli. L’esenzione per i tabaccai e per le spese sotto i 60 euro, introdotta nel 2022, ha avuto in Italia vita breve.

L’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha infatti stabilito che per questi prodotti, oltre che per tutta la merce venduti dalle tabaccherie, è obbligatorio consentire ai clienti di pagare con carte e bancomat.

A quanto ammonta la multa per il POS?

La multa ammonta a 30 euro più 4% dell’importo della transazione fallita.

  • Se lo scontrino ammonta a 1 euro la sanzione sarà di 30,04 euro.
  • Se lo scontrino ammonta a 10 euro la sanzione sarà di 30,4 euro.
  • Se lo scontrino ammonta a 100 euro la sanzione sarà di 34 euro.
  • Se lo scontrino ammonta a 500 euro la sanzione sarà di 50 euro.

Come è comprensibile guardando i numeri, se il pagamento è molto piccola o molto alta, la sanzione diventa particolarmente onerosa per il commerciante che non rispetta la legge.

Cosa fare se il POS è rotto o non funziona

Se i pagamenti digitali con carta di debito o di credito non sono accettati da un negoziante o da un professionista, come ad esempio un medico, è necessario prima valutare la situazione e verificare se qualche difetto è stato segnalato correttamente.

Il titolare dell’esercizio è infatti tenuto ad informare i clienti in caso di interruzione della linea, lavori in corso o effettivo malfunzionamento del terminale: sarà il cliente a decidere se fare comunque la spesa, munindosi di contanti, oppure se scegliere un’altra soluzione. negozio o un altro professionista.

In questi casi è anche possibile trovare accordi per pagare nei giorni successivi, se si conosce il gestore, oppure suggerire di andare a prelevare soldi presso il bancomat più vicino.

In caso di impedimenti oggettivi e verificabile dalle autorità, la sanzione non scatta. Ciò significa però che, ad esempio, l’interruzione della linea Internet deve essere confermata dalla compagnia telefonica.

Carta negata: a chi rivolgersi

Se l’esercente rifiuta i pagamenti con carta, motivando il rifiuto con soglie minime di spesa o costi del servizio troppo elevati, è possibile segnalarlo alle autorità come la Guardia di finanzachiamando il 117, oppureAgenzia delle Entrateattraverso il sito istituzionale.

Chi paga le commissioni del POS?

Un ultimo chiarimento. Come stabilito dal Codice del Consumo, gli esercenti non possono in alcun caso far pagare al cliente Commissioni POS. Il prezzo dei prodotti e dei servizi, quindi, deve essere sempre lo stesso sia con i pagamenti in contanti che con quelli digitali.

 
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